La prima lavatrice in Italia fu creata nella Napoli dei Borbone

I primati del Regno delle due Sicilie sono davvero tantissimi. I Borbone avevano un approccio illuminato di governo e puntavano ad innovare il regno coinvolgendo anche il popolo e iniziando anche opere di welfare state davvero incredibili per l'epoca. L'impulso all'innovazione è stato così forte che in questi anni si è avuta anche la creazione della prima lavatrice mai usata in Italia.

prima lavatrice

La prima lavatrice da chi è stata creata?

L'indispensabile elettrodomestico presente in tutte le case del mondo, ha fatto il suo ingresso italiano proprio nel Regno delle due Sicilie. Infatti i primi modelli italiani motorizzati sono apparsi a Napoli dal 1851 e furono utilizzati per l'Albergo dei Poveri, la struttura fatta costruire proprio per ospitare le classi più povere del regno.

A testimoniare l'esistenza dalla prima lavatrice in Italia c'è una Disamina eseguita dal Reale Istituto d’Incoraggiamento de’ saggi esposti nella solenne mostra industriale del 30 maggio 1853 (Napoli, 1855, pp. 171-172), in cui si dice che la lavatrice era “in uso presso il Real Albergo de’ Poveri su modello di Luigi Armingaud ed in grado di lavare fino a 1000 camicie e 2000 lenzuola”.

Una grande innovazione che ha permesso di automatizzare il processo di lavaggio degli indumenti soprattutto in grandi quantità. Nella Collezione delle Leggi e de’ Decreti Reali del Regno delle Due Sicilie del 1851, al numero di ordine 2345, si legge che Ferdinando II, il 7 ottobre 1850, concesse “al Signor Luigi Armingaud privativa di anni cinque ne’ nostri reali dominii al di qua del Faro […] per l’introduzione della nuova macchina detta Turbine idraulico a spirale perfezionata, con la espressa condizione che debba valere pe’ soli turbini costruiti negli opificii del Regno […]”.

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Come funzionava la lavatrice dei Borbone?

La nascita di questa invenzione si basava sull'idea di simulare il processo manuale del lavaggio, cioè inizialmente le macchine erano concepite per sfregare i panni, prima con movimenti che erano attivati tramite lo sforzo dell'uomo e poi con lavaggi attivati elettricamente. Ma i risultati non furono molto positivi in quanto i panni si usuravano troppo e quindi si introdusse il concetto dell'agitatore che rappresenta il prototipo delle lavatrici moderne.

Il Regno delle due Sicilie e Napoli dunque sono la patria della lavatrice italiana. L'esperienza nel settore è continuata anche successivamente tanto che la fabbrica di lavatrici Whirlpool di Napoli, qualche anno fa, è stata dichiarata la migliore tra le 66 del gruppo disseminate nel mondo. Peccato che però il 1 novembre 2019 l'azienda ha deciso di chiudere proprio questo stabilimento, lasciando senza lavoro oltre 400 dipendenti.