Nino D'Angelo nell'occhio del ciclone: "Lo ripeto, non sono un neomelodico"

Nino D'Angelo sta festeggiando i suoi 40 anni di carriera con una serie di concerti dal titolo Il Poeta che non sa parlare: le date registrano il tutto esaurito in tutta Italia a conferma che il caschetto biondo non è solo un cantante del Sud, ma è apprezzato in tutto lo stivale e non solo. Ma ricorderete bene che quando Nino D'Angelo si è ribellato alla definizione di 'neomelodico' per la sua arte si è scatenato il finimondo.

Tutto è cominciato con un post di Nino D'Angelo in cui afferma esattamente questo: "Io non sono e non sarò mai un cantante 'Neomelodico' con tutto il rispetto di questi ragazzi, alcuni anche bravi, ma non hanno niente a che vedere con me e la mia storia di cantautore. Il 'Neomelodismo' nasce a metà anni 90, quando Nino D'Angelo aveva già fatto 15 anni di carriera e aveva cantato nei teatri più importanti, tra questi l' OLIMPIA di Parigi. Aveva girato(anche se di cassetta) tanti film tra cui 2 con Mario Merola, alcuni con Bombolo e Cannavale e uno addirittura con Regina Bianchi una delle più' grandi attrici italiane. E poi dico io ma canzoni come "SENZA GIACCA E CRAVATTA, CHESTA SERA, 'O PATE, LOLITA, JAMMO JA', BELLA, JESCE SOLE" e tante altre ancora, sono neomelodiche? La colonna sonora di Tano da Morire è Neomelodica? Si parlerà anche di questo nell'aula Magna dell' Università Suor Orsola Benincasa il 13 di ottobre alle ore 11. Scusate per lo sfogo e Buon Sabato a tutti." Questo ha scatenato le ire di tutti i neomelodici soprattutto di Giusy Attanasio e Nancy Coppola che si sono sentite tradite da queste affermazioni dell'autore napoletano. Proprio nell'incontro tenuto all'Università D'Angelo ha sottolineato la differenza tra i due generi che hanno in comune solo l'uso del napoletano.

Ecco cosa ha detto il cantautore napoletano nella conferenza, spegnando definitivamente la polemica con i suoi colleghi che si sono sentiti offesi dal suo post: "Io non sono e non sarò mai un cantante 'Neomelodico' con tutto il rispetto di questi ragazzi, alcuni anche bravi, ma non hanno niente a che vedere con me e la mia storia di cantautore. Nessuna polemica, ci ho messo 30 anni per essere chiamato cantante napoletano e non neomelodico. Il termine è stato coniato negli anni ’90, io ho iniziato negli anni ’80 e per questo reputo tutti loro dei figli miei. Quando ero giovane io non esisteva la parola neomelodico e quando è iniziata la parola neomelodico io scrivevo 'ciucculatin d'a ferrovia', 'senza giacca e cravatta', ero un vecchio melodico, non potevo essere un neomelodico, proprio come età non posso esserlo. Non ce l’ho con nessuno, però io vorrei ripristinare gentilmente la parola ‘signore e signori ed ecco a voi il cantante napoletano’. Noi siamo i figli di Sergio Bruni, di Carosone, ma 'un cantante napoletano' non si dice più. Ditemi se questa parola l’hanno detta per 20 anni."
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