Paolo Sorrentino parla della Notte degli Oscar: "Lo sapevo già da mesi"

Al termine della Notte degli Oscar, Paolo Sorrentino comunica la sua felicità per aver partecipato alla cerimonia di premiazione a cui a concorso il suo film 'E' stata la mano di Dio' dopo otto anni dall'ultima, non solo nomination ma vittoria dell'Oscar come Miglior film straniero per La Grande Bellezza.

Nel suo racconto della Notte degli Oscar, Paolo Sorrentino via zoom comincia parlando del come ha riconosciuto alcuni meccanismi, dopo la prima volta ed è riuscita a godersi lo spettacolo: "Mi sono goduto più i lati ironici, mentre la prima volta ero sempre a bocca aperta. Quei lati che mi aiutano guardare le cose con distacco, prendendo in giro. Mi ha molto divertito vedere come Filippo Scotti, il protagonista del mio film, si muove in questo mondo, con grande velocità."
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Il regista napoletano parla anche dell'esigenza di prendere una pausa, di lavorare su un unico progetto senza seguirne troppo, concentrandosi su un' unica storia: "Ormai sono grande, tante cose sono in piedi, come sapete lavoriamo sempre su più cose contemporaneamente, in attesa che una finestra si apra, che si trovi il denaro. Comincio a essere grandicello e trovo giusto fare film con calma, diradare le presenze. Volevo mettere un punto, andare avanti e pensare al futuro. I film durano tanto nella testa e nella vita delle persone che li fanno. Poi devono finire e per me l’avventura si è conclusa stanotte, anche se il film continuerà ad avere la sua vita, ma il percorso principale è stato fatto, anche egregiamente, penso. Disunito? È un termine che usa il mio montatore quando mi invita a stare concentrato, a cercare di combinare qualcosa di buono"
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Sempre nella stessa intervista parla del fatto che il suo prossimo progetto sarà di certo elaborato in America, per il modo diverso di affrontare la vittoria e la sconfitta dicendo: "Qui tutti vivono la cinquina come una vittoria e giustamente nessuno si lamenta se non vince. Avevo capito da mesi che non c’erano speranze. Conosco la procedura di entusiasmo intorno a un film, era capitato otto anni fa a La grande bellezza, quest’anno a Drive my car, un film bellissimo che ha meritato di vincere. Essere candidati permette condizioni di maggior libertà per il progetto successivo, non posso che essere contento. Come diceva Robert Louis Stevenson, il nostro compito al mondo non è di avere successo, ma di fallire nelle migliori condizioni di spirito."
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