Christian De Sica torna a parlare del film LGBT: "Farlo con un uomo? Doloroso"

Christian De Sica non ha bisogno di presentazioni, figlio del grande padre del cinema italiano Vittorio De Sica, ha dedicato la sua vita al cinema e al teatro. Noto soprattutto per aver partecipato a moltissimi cinepanettoni, anzi di esserne stato l'indiscusso protagonista, in un'intervista a Il Fatto Quotidiano ha dichiarato di essere legato a questo tipo di film, ma che avrebbe anche avuto voglia di fare altro.

Nato nel 1951, Christian De Sica ha scoperto di essere appassionato di arte cinematografica fin dalla tenera età, insieme al suo amico di sempre Massimo Boldi ha dato il via ad un nuovissimo genere di film che negli anni '90 hanno decisamente spopolato. Nelle sue interviste il figlio d'arte ha anche descritto spesso, la prima volta che suo padre lo vide su un palco: "Dopo 6 esami all'Università andavo a fare le serate alle balere con Massimo di nascosto. Poi dopo il mio debutto, in platea ho visto mio padre, è andata bene mi ha detto 'Lo sai fare posso morire tranquillo'".

Nell'intervista concessa a Il Fatto Quotidiano, l'attore romano ha parlato dei suoi nuovi progetti che sono molto diversi dai film di Natale di cui si è spesso occupato. Ecco cosa ha detto a proposito dei cinepanettoni: "Adesso giro meno cinepanettoni e sono arrivate offerte che non credevo, come 'Comedians' di Salvatores o il prossimo di Virzì. Io e Boldi? Per il prossimo anno stiamo pensando di ritornare. Qualche cosa troveremo, ci sto pensando. Se troviamo una cosa giusta la rifacciamo."

Nella stessa intervista ha anche parlato dei suoi lavori come regista, riferendosi soprattutto ad una pellicola in particolare 'Uomini, Uomini, Uomini' del 1994: "Da regista ho preferito Uomini, Uomini, Uomini, su un gruppo di amici omosessuali con De Laurentis che aveva paura e invece ha incassato bene e ha girato il mondo. Una volta ho chiesto a un attore 'Sei mai stato con un uomo? E Lui, 'Sì, ed è stato insipido e doloroso'"

La trama di 'Uomini, Uomini Uomini' è stata decisamente molto moderna per quegli anni ed a raccontarla è lo stesso De Sica "Quattro amici omosessuali: Vittorio, un architetto che si innamora di Alex, uno dei suoi dipendenti; Sandro, divorziato con un figlio e che lavora nel mondo del cinema; Dado, uno stimato medico e Tony, titolare di un negozio di abbigliamento maschile.
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I quattro, soliti ritrovarsi per confidarsi e chiedersi consigli reciproci su come affrontare relazioni e amori passeggeri, finiscono col convivere coi loro problemi quotidiani causati da una società non ancora pronta ad accettare la loro omosessualità, senza però mai perdere il sorriso e la voglia di scherzare. Sandro si riavvicina al figlio, Dado, malato di cuore da tempo ad insaputa degli amici, muore d’infarto, Tony grazie ad un colpo di fortuna vola a New York a fare il commerciante di alta moda, e Vittorio riallaccia il rapporto con Alex, che nel frattempo si è sposato".
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