Lino Banfi, la confessione inaspettata sulla sua carriera: "Andai via in lacrime"

Lino Banfi, uno degli attori più amati in Italia, una settimana fa ha festeggiato 85 anni. Nato il 9 luglio ad Andria, i suoi genitori avevano registrato la sua nascita l'11, portandolo così a festeggiare due volte il suo compleanno. Per celebrare l'evento, il comico pugliese si è riunito con la sua famiglia e con alcuni membri del cast della famosa fiction "Un medico in famiglia", in cui ha interpretato per anni il ruolo dell'indimenticabile Nonno Libero.

Riguardo alla sua carriera costellata da tanti successi, Banfi ha rivelato alcuni aspetti inediti del passato. In un'intervista a "Tele Più" ha ripercorso le tappe della sua brillante carriera, ricordando in particolare i suoi esordi. "Di me i critici dicevano che non dovevo nemmeno sforzarmi a recitare. Perché tanto facevo ridere lo stesso", le parole dell'attore.

Il nonno più amato d'Italia ha poi confessato che fin dall'inizio della sua carriera, è stata la spontaneità la chiave del suo successo. Tra comicità e carisma innato ha saputo conquistare il pubblico fin da quando era bambino. Le sue prime esperienze risalgono a quando aveva 13 anni ed era in seminario dove intratteneva tutti grazie al suo umorismo. Da allora ha deciso di intraprendere la carriera nel mondo del cinema.

"Nelle recite sacre potevo essere San Giuseppe o San Pietro ma tutti ridevano. E il rettore si arrabbiava moltissimo. Poi anche lui ha capito che quello era il mio dono naturale. Quando sono uscito dal seminario ero in lacrime", confessa il comico pugliese. Oltre alla recitazione, una delle sue più grandi passioni è il calcio. La vittoria della Nazionale a Euro 2020 ha rappresentato per lui un bellissimo regalo di compleanno.

All'inizio della competizione Banfi aveva inviato un messaggio di sostegno a Roberto Mancini che ha quindi voluto ringraziarlo chiamandolo dopo la vittoria contro l'Inghilterra. "Grazie anche a te Lino, ti vogliamo tutti bene", le parole del Ct azzurro rivolte all'attore pugliese durante la telefonata avvenuta nella notte in cui l'Italia è diventata campione d'Europa, per la quale Banfi non è riuscito a chiudere occhio.