Napoli rinasce con la Street Art: sul lungomare arriva una mega opera lunga 300 metri

Napoli riparte con una mega opera di 3300 metri quadrati che restituisce colore, luce e speranza alla città. Realizzata sul lungomare in soli tre giorni, l'idea nasce dalla creatività di un team di 9 street artist napoletani e 9 studenti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli. La grande opera - estesa su un telo in pvc lungo trecento metri e largo 11 - è stata inaugurata alla presenza del primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris.

"Napoli negli ultimi anni si è rivelata la città della street art, con molti artisti noti e meno noti; alcuni lo sono diventati a partire da Napoli. Ricordo quando decidemmo dieci anni fa di liberalizzare gli artisti di strada - racconta al Mattino il sindaco partenopeo - l'idea era quella di favorire questo tipo di arte che è diventata sempre più bella, di qualità, profondità, sensibilità, di legame con il territorio. Lo si fa insieme: in questo caso con l'Accademia di Belle Arti, ma io ho visto fare lavori straordinari con gli scugnizzi, con gli anziani e con la gente delle periferie oltre che in centro. Napoli è la città della creatività, dei giovani; ha una vocazione naturale per tutto questo e devo dire che noi l'abbiamo sostenuta molto negli ultimi anni".

La mega opera in stile street art fa parte del Progetto ART & more che ha scelto Napoli come prima tappa inaugurale; un progetto che ha riunito artisti come Jorit, Shaone, Iabo, Zeus, Tres, Yele, El Nigro, Cref e Cocchia. "Sara", così è stato intitolato il lavoro di Jorit - uno degli street artist partenopei di fama mondiale - è un richiamo al futuro della città di Napoli, da leggere attraverso lo sguardo sognante di una ragazza dagli occhi blu.

"Ci è voluto molto sacrificio, ma forse è uno dei contesti più belli dove abbia mai dipinto", commenta Jorit con grande soddisfazione e orgoglio. L'intento, racchiuso negli obiettivi, è quello di portare l'arte al pubblico. Le opere lanciano messaggi sociali e riflessivi, e alcune di queste sembrano quasi interagire con il pubblico, come nel caso del labirinto realizzato dall'artista Enzo Cref: "Il mio lavoro racconta l'immagine di Napoli senza mostrarla - spiega l'artista - Si parte dalla città antica, dalla mappa della città greca che mi ha dato l'ispirazione per creare questo labirinto. E' anche un invito a percorrerlo: i cittadini sono liberi di camminarci sopra".

Tra gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli c'è Ciro Giordano Orsini che svela l'ispirazione dell'opera: "Ci siamo ispirati al format degli incontri digitali - racconta - Per molto tempo le piattaforme sono state l'unico modo per entrare in contatto". L'opera illustra dodici riquadri che racchiudono i volti degli studenti di Belle Arti, giovani che hanno vissuto con entusiasmo il progetto: "Un'occasione per ritrovarsi dopo un lungo periodo di lontananza sociale".