Le ultime eruzioni dell'Etna hanno creato un disagio enorme per la grandissima quantità di ceneri vulcaniche cadute, soprattutto sui paesi pedemontani, ma dopo giorni passati a cercare di capire come risolvere il disagio, lo studio del Reucet fornisce un'ottima notizia: le ceneri che prima erano considerate solo un rifiuto da smaltire ora diventano una risorsa primaria e innovativa per l'ingegneria civile e ambientale.
I risultati del Progetto Recupero e Utilizzo delle Ceneri Vulcaniche Etnee (Reucet), portato avanti da un gruppo di studio dell'Università di Catania, che ha come responsabile scientifico il professore Paolo Roccato, hanno dimostrato: "l'uso delle ceneri vulcaniche in sostituzione di materiali naturali consentirebbe di ridurre il consumo di risorse naturali e di evitare lo smaltimento della cenere come rifiuto, promuovendo la transizione verso un'economia circolare."
Il progetto del Reucet prende in esame la problematica del recupero delle ceneri vulcaniche in modo sistematico, affrontando lo studio con un approccio interdisciplinare che coinvolge vari dipartimenti dell'Università di Catania: il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali e il Dipartimento di Scienze Chimiche
Si è proceduto alla sperimentazione dei diversi utilizzi delle ceneri vulcaniche: sono state realizzate malte, intonaci e pannelli isolanti che hanno fornito risultati molto interessanti che si prestano perfettamente all'impiego civile e ambientale. (data la porosità degli elementi piroclastici, offrono un isolamento termico quasi perfetto). Sono state, anche realizzati dei prodotti in ceramica vulcanica che hanno caratteristiche fisico - meccaniche del tutto simili a quelle dei prodotti ceramici fabbricati in maniera tradizionale.
Il team ha anche sperimentato la possibilità che questi materiali innovativi sia utilizzabili per il contenimento dell'inquinamento nelle aree più degradate, risultando quindi una perfetta alternativa ai materiali consueti. E' il caso di sottolinearlo, l'utilizzo delle ceneri vulcaniche non sono favorirebbe uno smaltimento ottimale e produttivo dei detriti, ma permetterebbe anche di limitare i costi di trasporto massimizzando ulteriormente, i vantaggi che derivano dal suo impiego.