Il meraviglioso bosco del Sud con una storia sensazionale!

Il Bosco delle Pianelle è una riserva naturale molto vasta, situata nel comune di Martina Franca in provincia di Taranto in Puglia, si estende dal Monte Fellone alla piana di Massafra con una ricca vegetazione di eccezionale bellezza. Esistono in questo bosco una moltitudine di piante rare come la peonia, il carpino nero e la carpinella, oltre a numerosissime orchidee selvagge che donano a questo luogo un profumo inebriante.

1.205 ettari di verde meraviglioso, con un panorama mozzafiato che abbraccia la costa ionica e il Golfo di Taranto, ospita moltissime specie animali come tassi, volpi, istrici e daini. Guardare verso le alte fronde gli alberi è possibile ammirare il volo di moltissimi rapaci, sia di notte che di giorno; sono infatti presenti sparvieri, gheppi e poiane, ma anche barbagianni, civette, allocchi e gufi.

All'interno del Parco delle Pianelle, precisamente a Gravina Pianelle e Gravina di Vuolo, create dalla forza dei torrenti che oggi non esistono più, ci sono delle incisioni carsiche profonde almeno 100 metri: delle suggestive grotte in cui si sono rifugiati nel corso dei secoli brigati, carbonari e pastori. Questi cunicoli di pietra evocano una storia lontana, che ,a seconda del periodo storico in cui sono ambientate, hanno protagonisti diversi; di certo quello che ha reso più famoso questo bosco è stato il brigante Pasquale Domenico Romano.

A Gravina di Vuolo si trova "La caverna del Sergente Romano", il rifugio utilizzato dal Sergente - brigante che tra il 1861 e il 1863 fu comandante del Comitato Clandestino Borbonico di Gioia del Colle. Con il carattere fiero e autoritario lasciò, quasi immediatamente, il comitato per passare direttamente all'azione sul campo, combattendo direttamente contro le truppe nazionali del Re Vittorio Emanuele.

Molte sono le storie sul Sergente Romano, soprattutto sulla sua morte. In una versione della storia, il 5 Gennaio del 1863 venne circondato con i suoi 20 compagni nelle campagne di Gioia del Colle, da oltre 200 uomini della Guardia Nazionale. Ci fu uno scontro sanguinoso in cui tutti si distinsero per coraggio e valore, ma quando ormai sopraffatto dalla fatica perse ogni speranze di vittoria, il Sergente Romano chiese di essere ucciso come un vero soldato, tramite fucilazione, ma i soldati della Guardia Nazionale non lo ascoltarono e lo uccisero a sciabolate.

Sul suo corpo venne ritrovato un giuramento solenne, in cui venivano pronunciate parole di orgoglio e promesse di sangue per difendere il Regno delle Due Sicilie e Papa Pio IX. Secondo la leggenda anche davanti al corpo di Romano, le genti di Gioia del Colle non hanno creduto alla sua morte  perché, egli possedeva una medaglia benedetta donatagli da Papa Pio IX che lo rendeva immortale.