Vaccino italiano, al Sud i primi test clinici: "Un'ulteriore arma contro il virus"

In questi ultimi giorni è arrivato il via libera dell'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, per i test sul vaccino italiano. Ad annunciare l'autorizzazione alla sperimentazione clinica Takis e Rottapharm Biotech, le aziende farmaceutiche che hanno sviluppato il vaccino italiano chiamato Covid-eVax. Lo studio clinico di Fase I e II partirà nel mese di febbraio e fornirà i primi risultati sulla sicurezza e immunogenicità dopo tre mesi dall'inizio della sperimentazione.

Lo studio si svolgerà in un centro d'eccellenza del Sud Italia, il Pascale di Napoli, insieme allo Spallanzani di Roma e al San Gerardo di Monza. A differenza degli altri vaccini approvati finora dall'Ema, Covid-eVax è basato su un frammento di Dna iniettato nel muscolo che favorisce la produzione di una porzione della proteina spike dell'infezione, stimolando una forte reazione immunitaria contro il virus. Inoltre, l'efficienza del processo dell' "elettroporazione" consente il passaggio del Dna all'interno delle cellule in maniera semplice e rapida senza effetti collaterali.

"I risultati preclinici hanno dimostrato la sicurezza del vaccino e la sua efficacia nell'indurre una potente risposta immunitaria sia anticorpale che cellulare contro il virus", hanno dichiarato ai microfoni di Adnkronos Salute Emanuele Marra, direttore del dipartimento Malattie Infettive, e Giuseppe Roscilli, direttore del Dipartimento di Generazione e produzione degli anticorpi di Takis.

"Lo sviluppo di un vaccino a Dna sintetico rappresenta un'ulteriore arma per l'immunizzazione di massa e per la vittoria finale sul Covid-19", dichiara Paolo Ascierto, direttore dell'Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative all'Istituto Tumori Pascale di Napoli e coordinatore dello studio clinico, insieme a Marina Cazzaniga e Paolo Bonfanti dell'Università Milano-Bicocca e a Simone Lanini dell'Istituto Spallanzani di Roma.

"Covid-eVax nasce dalla passione e competenza di una Biotech italiana e di un team con grande esperienza nello sviluppo di farmaci innovativi, ma anche da un importante investimento coraggioso. Tuttavia - conclude l'oncologo partenopeo impegnato in prima linea nella battaglia contro il Covid - per mettere a disposizione di tutti questo vaccino e la sua promettente tecnologia, sarà necessario l'intervento delle Istituzioni per capitalizzare quanto abbiamo imparato da questa pandemia".