La storia della Candelora di Sant'Agata: la sfilata dei mestieri

Quest'anno la Festa della Candelora di Sant'Agata a Catania non avrà la classica processione di fedeli che agitano i fazzoletti bianchi all'uscita del busto dalla Cattedrale, tutto a causa delle restrizioni prescritte per contrastare l'emergenza da Coronavirus. Le celebrazioni liturgiche si terranno a porte chiuse con la sola partecipazione dell'Amministrazione di Catania, ma saranno trasmesse in diretta streaming sui canali dell'Arcidiocesi di Catania.

Non è la prima volta che i festeggiamenti siano soggetti a restrizioni o stravolgimenti per cause naturali quali terremoti o violentissime eruzioni dell'Etna. La prima testimonianza in tal senso è data dal terremoto del febbraio 1169 che causò moltissime vittime a Catania tra i partecipanti alla festa della patrona. Nel 1669 fu invece l'Etna ad essere causa di stop, poiché la lava raggiunse il centro di Catania fino al Castello Ursino; nel 1693 il terremoto nella Val di Noto rese inagibili moltissime abitazioni non solo a Catania ma in tutti i territori limitrofi, limitando il normale festeggiamento.

Oltre a eventi naturali ci sono stati eventi sociali in cui la cittadinanza catanese ha deciso di ridimensionare i festeggiamenti per dimostrare rispetto e cordoglio per delle tragedie: nel 1991 nel pieno della Prima Guerra del Golfo la feste venne notevolmente ridotta, infatti avvenne solo la passeggiata devozionale del busto della Santa, senza canti e balli; nel 2007 i festeggiamenti vennero ridimensionati per onorare la memoria di Filippo Raciti, l'ispettore che perse la vita negli scontri scoppiati fuori dallo stadio "Angelo Massimini" per la partita Catania Palermo.

Ma la devozione della cittadinanza catanese a Sant'Agata non smette mai, una tradizione che risale a moltissimi secoli fa che ha una storia identitaria molto forte il cui simbolo è sicuramente il cereo di legno, la costruzione in legno decorato e dorato con angeli, statue e fiori. Intorno al 300', periodo in cui ebbe vita la Festa delle Candelore, i cerei erano solo delle grosse candele che venivano portare come segno di devozione e dono alla patrona.

Le candelore dovevano illuminare i devoti durante le processioni in mancanza di corrente elettrica, e venivano realizzate per rappresentare le varie categorie di lavoratori (Orticultori, Pescivendoli, Fruttivendoli, Macellai, Pastai, Salumieri, Vinai, Fornai e Panettieri) che partecipano attivamente alla festa trasportando i pesanti cerei. E' una gara a chi riesce a resistere ballando sotto il peso della Candelora, chiamata "Tichetta".