Al Sud il primo restauro online di un'opera ritrovata a Pompei

Uno dei regali offerti all'intera umanità dagli scavi di Pompei, è la Casa del Fauno al suo interno un vastissimo mosaico che raffigura la Battaglia di Isso (in cui si affrontarono i Macedoni con guidati da Alessandro Magno e i Persiani di Dario III) chiamato il Mosaico di Alessandro. Quest'opera ha milioni di tessere per un' estensione di 5,82 x 3,13 metri, il trasporto il 16 Novembre del 1844 ha richiesto ben 16 buoi per trainare il carro su cui era posizionata la cassa che conteneva il mosaico.

Adesso il Mosaico di Alessandro sarà sottoposto al restauro in diretta streaming, i lavori cominceranno alla fine di Gennaio e si concluderanno a Luglio con la supervisione dell'Istituto Centrale per il Restauro (ICR); le attività diagnostiche in rete invece, saranno sotto la direzione dell'Università del Molise (UNIMOL) e il Center for Research on Archaeometry and Conservation Science (CRACS).

Il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), Paolo Giulierini dichiara: "Con l'avvio, nel 2021, del restauro del Mosaico di Alessandro, scriviamo insieme una pagina importante nella storia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e quindi della conservazione dei beni culturali. Sarà un restauro grandioso."

Il direttore continua: "che si compirà sotto gli occhi del mondo. Un viaggio entusiasmante lungo sette mesi ci attende: dopo il minuzioso lavoro preparatorio, studiosi ed esperti si prenderanno cura con le tecniche più avanzate del nostro iconico capolavoro pompeiano, raffigurante la celebre battaglia di Isso. La tecnologia e le piattaforme digitali ci consentiranno di seguire le delicatissime operazioni, passo dopo passo, in una sorte di 'cantiere trasparente' come mai accaduto prima. Per realizzare una operazione così ambiziosa e complessa è stata attivata dal MANN una rete di collaborazioni scientifiche e di partnership di grande prestigio."

Il Mosaico di Alessandro presenta diversi problemi che riguardano la conservazione, la collocazione e il peso, infatti, il distacco delle tessere con lesioni superficiali e le sporgenze e abbassamenti della superficie creano non poche difficoltà per le operazioni di rifacimento di quest'opera. Infatti la diagnostica è stata ripraticata per avere un quadro generale sempre attuale sullo stato 'di salute' di ogni più piccolo pezzo dell'opera pompeiana.

Gli strumenti utilizzati per il restauro fanno parte di quelle metodologie che riguardano la chirurgia: la proiezione frontale sarà in scala 1:1 su una base creata apposta per effettuare le operazioni. La proiezione in diretta streaming permette di valorizzare non solo l'opera ma anche il lavoro certosino che c'è dietro ad ogni restauro.