La dimora di una delle più potenti famiglie storiche d'Italia, un gioiello del Sud

Nel cuore di Ottaviano, un comune della città di Napoli esiste una struttura storica risalente ai longobardi e appartenuto anche ad una famiglia fiorentina estremamente famosa, la Famiglia de' Medici: il Palazzo Mediceo.

Il palazzo è stato eretto intorno al 1000 e viene nominato per la prima volta da papa Gregorio VII che vi abitò e successivamente ereditato dalla figlia di Giuseppe Maria de' Medici. La costruzione divenne  da quel momento parte di un'eredità prettamente al femminile fino a quando ne presero possesso la famiglia Lancellotti di Lauro. Nel 1980 la vedova Lancellotti, Donna Maria Capece Minutolo cedette, per una cifra quasi irrisoria a una società prestanome appartenente alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, l'intera proprietà.

Il Palazzo Mediceo è di un'importanza storica notevole poiché fu la residenza di molti feudatari illustri, ma anche di letterati e poeti. Uno tra questi, Tommaso D'Aquino (nonno del Tommaso D'Aquino teologo e santo della Chiesa Cattolica)che vi abitò nel XIII secolo per molto tempo, fino a passarlo in eredità a figli e nipoti fino al 1419. Divenne residenza di Cesare I Gonzaga (Nobile e Duca di Amalfi) e suo figlio Ferrante Gonzaga. Nel 1567 il palazzo passa a Bernardetto de' Medici che lo acquistò dai Gonzaga, divenuti Principi di Molfetta, ne furono proprietari fino al 1894.

Posto a 282 metri sul livello del mare, era in principio una semplice fortificazione poi ampliata ad opera dei D'Aquino, questo luogo però, passa attraverso periodi di splendore e decadenza con la dominazione Angioina per poi assumere l'attuale stato con la famiglia de Medici: Bernardetto lo acquistò perché folgorato dalla vastità di vigneti presenti nelle sue vicinanze, cominciando l'opera di edificazione.

I successori di Bernardetto diedero il compito a vari architetti di rendere il palazzo pratico ed esteticamente perfetto. Giuseppe III accordò il lavoro a Luca Vecchione e Angelo Mozzillo, artisti molto stimati e famosi, di affrescare le volte interne del palazzo per renderlo adatto alla moda del momento. Gli affreschi sono di una rara potenza espressiva del barocco napoletano e dello stile pompeiano, con tonalità lucenti e perfettamente uniformate agli spazi architettonici.

Successivamente ai de' Medici, bisogna segnalare che questo palazzo ha ospitato Gabriele D'Annunzio, probabilmente per uno dei suoi incontri amorosi con qualche nobile napoletana e il musicista compositore Vincenzo Bellini.