Shalana Santana innamorata del Sud: "Non posso immaginare di vivere lontana da qui"

L'attrice brasiliana, Shalana Santana, che reciterà nella serie tv "L'Alligatore" che andrà in onda su Rai2 dal 25 Novembre. Diretta da Daniele Vicari (regista di "Diaz - Don't Clean Up This Blood del 2012) e sceneggiata da Emanuele Scaringi (sceneggiatore de "La profezia dell'armadillo" del 2018), tratta dai romanzi noir dello scrittore padovano, Massimo Carlotto.

L'alligatore, Marco Buratti, è un amante del blues e dopo aver passato 7 anni in galera, intraprende la strada del detective privato ma senza licenza, muovendosi tra legalità e illegalità; occupandosi di crimini insabbiati per convenienza o perbenismo nelle zone nord est italiane, tra Sardegna e Corsica.

Shalana Santana ha viaggiato in tutto il mondo attraverso il suo lavoro di modella, ma è rimasta folgorata da una città del Sud: Napoli.
In questa città trova la sua dimensione che le offre nuovi modi per esprimere se stessa ma soprattutto le da la possibilità di costruire una famiglia con il suo napoletanissimo compagno Massimiliano Gallo, figlio dell'attore e cantante Nunzio Gallo.

Ed è proprio sotto l'influsso della città di Napoli che decide di intraprendere la strada attoriale e studiare recitazione; come se avesse trovato un portafortuna trasferendosi, cominciano a fioccare ruoli per la televisione e per il cinema. Il ruolo di Marielita, fidata amica dell' "alligatore", la fa entrare dalla porta principale nel mondo delle serie di produzione italiana.

Nell' intervista a Napoli Today, alla domanda sul come si sia trovata a Napoli dice: "Io ho vissuto ovunque ma in nessun luogo sono stata accolta come a Napoli. Adesso non posso immaginare di vivere lontana da questa città con i suoi pro e contro. Per me è importante che mio mio figlio cresca a Napoli, perché chi ha fortuna di crescere qui ha i piedi ben piantati nella realtà, imparando a conquistare con il sudore ciò che si ha. Sono fortemente convinta che dopo aver vissuto a Napoli mio figlio sarà preparato per affrontare il mondo. Non so perché, ma ho sempre pensato che i napoletani abbiano una marcia in più, cosa che dimostrano quando si trovano a lavorare in altre città."