Trapianto miracoloso al Sud: medici salvano la vita di un giovane paziente

Ancora una volta la sanità campana torna a far parlare di sé per una buona notizia: quattordici persone, tra medici ed infermieri, di un ospedale di Napoli hanno salvato la vita ad un 45enne. L'uomo era in attesa di trapianto al fegato, un intervento che soprattutto in questo periodo sembrava impossibile.

"Tra lunedì e martedì – spiega al giornale Cronache della Campania Giovanni Vennarecci, direttore del Reparto Chirurgia Epatobiliare e Trapianto di Fegato – abbiamo avuto la disponibilità di un fegato dal Ruggi d’Aragona. Ovviamente non abbiamo perso tempo, di lì a poco avremmo potuto valorizzare quella donazione restituendo ben più di una speranza al nostro paziente".

Il Cardarelli, grazie ai protocolli messi a punto dalla direzione, non ha smesso di portare avanti la proprio mission riuscendo a garantire percorsi sicuri ai pazienti. Quelli legati ai trapianti sono interventi fondamentali ma anche molto delicati e per questo motivo i primi controlli vengono fatti sui donatori.

L'organo, come previsto dalle linee guida, viene prelevato solo se la persona che lo dona risulta negativo al Covid-19. Ma ciò non basta e la direzione strategica del nosocomio napoletano ha aumentato misure di controllo di tutto l'ambiente circostante, a partire dalle equipe di medici per creare una bolla attorno all'intero Dipartimento Trapianti del Cardarelli.

Tutti gli operatori sanitari sono sottoposti con regolarità a test rapidi e, se necessario, a tamponi molecolari. Ed è proprio grazie a questi protocolli che l'attività di trapianto del Cardarelli prosegue nonostante l'attuale situazione epidemiologica.

"Il Cardarelli si è allineato alle direttive regionali per il contenimento del virus - spiega il direttore generale Giuseppe Longo - la struttura riveste un ruolo centrale in ambito regionale anche per le reti tempo dipendenti e non abbiamo nessuna intenzione di ridurre o compromettere quest'attività.

Sarà determinante riuscire a ridurre la circolazione del virus, ma il messaggio che deve passare è anche di fiducia nei confronti di un'azienda ospedaliera che ha adottato tutte le precauzioni possibili e che non ha intenzione di tagliare servizi essenziali".