Università del Sud conquista il secondo posto in Italia nella classifica del Censis

Grande soddisfazione per un ateneo del Meridione. Secondo il Censis, il prestigioso istituto italiano di ricerca socio-economica fondato nel 1964, l'Università di Sassari si piazza al secondo posto della classifica dei 17 atenei medi statali italiani. In quarta posizione un anno fa, l'Università sarda ora compare tra i primi posti grazie alla crescita e allo sviluppo di una serie di indicatori quali servizi erogati, borse di studio e altri interventi utili per gli studenti, strutture disponibili, comunicazione e servizi digitali, livello di internazionalizzazione e occupabilità dei laureati.

Seconda sola all'Università di Trento, sul podio con 98,7 punti, l'ateneo meridionale conquista il secondo posto in classifica con 96 punti, eccellendo in particolar modo per i punteggi relativi a Borse e Strutture - con il punteggio più alto d'Italia - Comunicazione e servizi digitali e Internazionalizzazione. Come riporta l'Ansa, tra i migliori corsi di laurea spiccano quelli di Architettura, che per il settimo anno consecutivo si confermano ai primi posti in Italia, preceduti soltanto da Ferrara, Venezia e Politecnico di Milano.

Ottimo risultato anche per la facoltà di Veterinaria, terza dopo Padova e Bologna. Medicina passa dal quinto al secondo posto preceduta soltanto dall'Università di Padova. Inoltre, rispetto a un anno fa, l'indicatore sul sostegno agli studi sotto forma di borse per gli studenti, passa da 94 a 104 punti. I servizi gestiti dall'Ersu, a partire da mensa e alloggi, crescono da 79 a 85 punti e l'impegno per l'internazionalizzazione passa da 89 a 90 punti. Migliora anche il fattore di occupabilità, grazie alla crescita del sistema di job placement e al potenziamento dei rapporti con il mondo delle imprese.

"Nonostante le difficoltà quotidiane e la drammaticità del periodo, l'Università di Sassari è nei piani alti della classifica Censis - ha commentato entusiasta il rettore Massimo Carpinelli - questi numeri certificano che l'ateneo, bene prezioso e irrinunciabile per il territorio, è in salute. Mi auguro possa essere gestito e custodito al meglio da chi mi succederà".