Coronavirus, ecco i "turisti zero" del Sud: "Siamo qui dopo mesi difficili a Milano"

Da due giorni, e quindi dal 3 giugno 2020, l’Italia ha aperto i confini tra le regioni dopo il lockdown per il Coronavirus. Una boccata d’aria per il turismo, o quanto meno una speranza, affinché la stagione estiva alle porte possa aiutare chi in questi mesi è rimasto fermo e senza lavorare.

Qualche segnale positivo si è già visto. La scorsa settimana, infatti, molti musei e siti archeologici del Sud hanno registrato subito un boom di visite, un dato certamente importante in vista di una (si spera) sempre più progressiva corsa verso la normalità. E non solo. Al Sud, infatti, o almeno in alcune zone, iniziano a vedersi dei turisti, italiani ma anche stranieri.

E’ successo ad esempio in Puglia, come annunciato dalla la vicesindaca di Vieste e assessora al turismo. E proprio da Vieste arriva la storia di due giovani fidanzati, Maria e Roberto, intervistati da La Repubblica.

Il quotidiano li definisce "turisti zero", perché sono davvero tra i primissimi ad essersi spostati dal Nord verso il Sud.

I due ragazzi arrivano da Milano, epicentro della pandemia in Italia. In realtà, Maria lavora a Londra, ma è tornata nel nostro Paese appena la situazione si è aggravata; Roberto, invece, vive a Milano.

Perché sono a Vieste? Innanzitutto per una vacanza, evidentemente tanto attesa da entrambi. Ma soprattutto perché a Vieste è nata e cresciuta Maria, e qui ci sono i suoi affetti: "Quest'anno ero convinta di non farcela. Il Covid ha paralizzato il mondo interno. E quindi anche me. Ma dovevo rivedere ad ogni costo miei genitori che vivono qui sul Gargano. Dovevo sentire l'odore del mare".

I due giovani hanno deciso di dormire in un B&B per evitare contatti troppo stretti con i genitori di Maria, che sono anziani: "Noi il virus l'abbiamo visto in faccia, motivo per cui usiamo tutte le precauzioni anticontagio".

Sono loro tra i primi ad aver smosso un po' lo stallo del turismo italiano e meridionale. E speriamo che nelle prossime settimane si possano sentire tante storie di questo tipo. Significherebbe che la normalità sta davvero ritornando.

Foto: immagine di repertorio