Pompei, gli Scavi riaprono con la misteriosa scritta "Mummia" e un fiore bianco

Dopo mesi di lockdown dovuti all'emergenza Coronavirus, gli Scavi archeologici di Pompei riaprono le porte ai cittadini martedì 26 maggio con una prima fase che durerà due settimane e che prevede l’accesso con una passeggiata nelle strade della città antica tra i luoghi più suggestivi del museo a cielo aperto.

A ridosso della riapertura del sito archeologico vesuviano amato dai turisti di tutto il mondo è comparso un misterioso graffito che rappresenta un fiore bianco e la scritta "Mummia". L'incredibile scoperta è arrivata durante i lavori iniziati la scorsa settimana negli Scavi per accogliere l'arrivo dei primi visitatori domattina. Il fiore bianco è apparso sullo sfondo nero brillante di una parete: la scritta "Mummia" si riferirebbe ad una bambina con l'ipotesi che il padrone di casa fosse un esponente dei Mummii, famiglia importante di Roma la cui presenza non era mai stata provata a Pompei.

A riportare la notizia di questo nuovo ritrovamento è il Parco Archeologico di Pompei con un post su facebook: "Un fiore bianco che si staglia delicato sul nero brillante di una parete. È la volta di un grande criptoportico ancora da esplorare con il nome di una bimba graffito su un muro, “Mummia” che si trova nella villa suburbana di Civita Giuliana dove gli archeologi di Pompei sono tornati a lavorare in quest'ultima settimana. La villa si trova a Nord dell’area degli Scavi fuori le mura del sito archeologico, ed è stata oggetto della operazione congiunta avviata tra la Procura di Torre Annunziata con il procuratore Pierpaolo Filippelli, i carabinieri e il Parco che ha portato nel marzo del 2018 al ritrovamento di una serie di ambienti di servizio e di una stalla della tenuta dove si era potuto realizzare il calco di un cavallo di razza".

"Nella prima fase di scavo era stata identificata una mangiatoia lignea di cui è stato possibile realizzare un calco, la sagoma integra di un cavallo e le zampe di un secondo animale - continua il post sul social - Le operazioni di scavo hanno, poi, portato alla luce integralmente tale ambiente ed hanno individuato la parte restante del secondo cavallo e un terzo equide, con i resti di una ricca bardatura di tipo militare. La villa è appartenuta probabilmente ad un generale o ad un altissimo magistrato militare, forse addirittura ad un esponente dei Mummii come sembra raccontare quel nome graffito sul muro da una mano di bambina e sulle iscrizioni su cui si sta compiendo ora uno studio approfondito. La villa venne solo parzialmente danneggiata dalle scosse di terremoto che precedettero l'eruzione del '79 d.C.". 

Ecco le immagini pubblicate dal Parco Archeologico di Pompei sul social: