Coronavirus, stanziati 5 milioni al Sud per le famiglie in difficoltà con l'affitto

In arrivo 5 milioni di euro al Sud per le famiglie che hanno perso il lavoro e sono in difficoltà con i pagamenti degli affitti e delle utenze. Dal lockdown dovuto al Coronavirus è purtroppo scaturita una crisi economica che ha coinvolto tantissimi cittadini meridionali e non solo, costretti a chiedere aiuto in questa situazione molto delicata. I fondi arrivano da Pon Metro, il programma operativo per le città metropolitane, e saranno devoluti alla città di Palermo, dove la giunta comunale ha approvato il documento per l'erogazione di contributi diretti alle famiglie in una situazione di emergenza abitativa.

I primi avvisi pubblici per accedere ai fondi saranno pubblicati nelle prossime settimane. I beneficiari delle somme di denaro stanziate saranno le famiglie a cui è stato ordinato lo sfratto e sono costrette ad abbandonare la propria casa, gli occupanti abusivi senza alcuna possibilità di sanatoria e i nuclei familiari che vivono sotto un unico tetto non idoneo ai fini abitativi. In generale lo stanziamento dei fondi sarà rivolto a tutti coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi economica del lockdown, in particolare alle famiglie che non ricevono più uno stipendio.

Inoltre questa erogazione è prevista anche per i genitori separati che vivono in una situazione disagiata o ancora famiglie che percepiscono gli stipendi in ritardo. I contributi annuali saranno di 4.800 euro per le famiglie composte da tre persone, mentre di 7.200 euro per i nuclei familiari che superano i tre componenti. E c'è anche la possibilità di ottenere altri 2.000 euro l'anno per pagare le utenze.

Si tratta della "attuazione di un principio amministrativo che è il filo rosso della nostra attività - ha spiegato ai microfoni di Repubblica il sindaco di Palermo Leoluca Orlando  - quello secondo cui ciascun cittadino e ciascuna cittadina è una persona individuale, portatrice di bisogni specifici ai quali rispondere con progetti ed interventi personalizzati, multidimensionali. In sostanza è un altro passo nel nostro modello di riconoscimento con una presa in carico da parte della comunità nel suo complesso".