Coronavirus, al Sud parte sperimentazione al plasma: i primi a donare sono i medici

Mentre l’Italia, ormai da 10 giorni, ha iniziato la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, con la ripresa di alcune attività lavorative e un lento cammino verso la normalità, i ricercatori continuano i loro studi sul virus, nella speranza di trovare presto un vaccino o una cura definitiva. Ad oggi, infatti, non esiste un farmaco specifico che combatta il Covid-19, e negli ospedali italiani si è potuta seguire solo la strada delle terapie che andassero a combattere le conseguenze e non la causa primaria. Una delle principali è quella sperimentata dal dottor Ascierto con il farmaco utilizzato per l’artrite reumatoide, ma se ne stanno testando anche altre, come quella del Remdesivir, che analogamente al Tocilizumab sta dando buoni risultati.

Intanto, gli studi vanno avanti in tutto il mondo e si cercano cure più mirate ed efficaci. Una delle opzioni più chiacchierate degli ultimi giorni è quella del plasma, ossia la parte liquida del sangue donato dai guariti dal Coronavirus, che così trasferiscono i loro anticorpi ai pazienti malati tramite le infusioni.

Al Sud la sperimentazione al plasma è partita in varie regioni: prima in Puglia, a Foggia, poi a Reggio Calabria e al Cotugno di Napoli.

In particolare, nel nosocomio napoletano è partito oggi il protocollo con il plasma, e i primi a donare gli anticorpi sono stati i medici partenopei che hanno lavorato con pazienti Covid, si sono infettati e poi sono guariti. Oggi donano per vedere guariti altri contagiati.

Il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli, che comprende anche il Cotugno, ha spiegato che “il Cotugno ha dato tutto con i suoi operatori, infermieri, medici, tecnici che hanno affrontato la pandemia. Oggi avviamo questo protocollo che ci consente di trattare soggetti Covid positivi con gli anticorpi specifici, e’ una terapia che speriamo possa dare un buon risultato. Oggi a donare sono i medici, abbiamo creato una rete di umanizzazione che parte dal contagio e finisce all’aiuto ad altri malati”.