Il Vietnam dona mascherine al Sud: "Grazie per aver assistito i nostri connazionali"

Continua l'emergenza Coronavirus in Italia, che con la Fase 2 dell'emergenza ha visto la riapertura di molte attività lavorative e un ampliamento della libertà dei cittadini. I contagi, però, nonostante l'abbassamento della curva, sono ancora diffusi, per cui è necessario per tutti continuare ad osservare tutte le misure di sicurezza, a partire dall'utilizzo di mascherine e guanti.

Proprio a questo proposito, stamattina vi abbiamo raccontato di un'azienda lucana che sta producendo mascherine da vendere a soli 20 centesimi, a un prezzo quindi che sarebbe il più basso d'Italia. Nel frattempo, i dispositivi di protezione sono i principali veicoli di espressione della solidarietà tra le persone.

Continuano ad esserci, infatti, tante donazioni di mascherine protettive. L'ultima resa nota è stata effettuata dall'Ambasciata del Vietnam in Italia all'Università di Messina. 500 mascherine protettive regalate per il “supporto e la preziosa assistenza offerta agli studenti vietnamiti rimasti in città a causa della pandemia del Coronavirus”. E' questo quanto ha scritto l’Ambasciata vietnamita. Da quando è iniziata l'emergenza, infatti, l'Università siciliana ha tutelato tutti gli studenti fuorisede italiani ed esteri al massimo delle possibilità.

Le mascherine sono state fatte recapitare direttamente dall’Ambasciatore vietnamita in Italia, Nguyen Thi Bich Hue, il quale, nella lettera indirizzata al Prorettore all’Internazionalizzazione ed Horizon 2020, ha espresso tutto il suo ringraziamento per le condizioni dei suoi connazionali che studiano presso quell'Ateneo: "Sono felice che stiano bene – ha detto – e terrò sempre a mente la possibilità di poter far visita all’Università di Messina ed esaltare la nostra cooperazione in materia di formazione ed istruzione".

In questo periodo, infatti, gli alloggi per gli studenti sono rimasti aperti ed è stato attivato un servizio di consegna pasti per consentire ai ragazzi di restare nelle proprie stanze ed evitare contatti. Tutto a spese dell'Ateneo.

Una bella storia di solidarietà e collaborazione che ancora una volta coinvolge il Sud, da dove spesso partono, ma in questo caso arrivano, tanti esempi di generosità.