Dalla Grecia al Sud per un'operazione: medici meridionali le salvano la vita

Non smette di fare miracoli la Sanità del Sud, impegnata non solo nell'arginare il Coronavirus ma anche in tutte le altre emergenze sanitarie dei cittadini. Cittadini non solo meridionali, non solo italiani, ma anche stranieri. Dal Policlinico di Bari, infatti, arriva la storia a lieto fine di una paziente greca di 59 anni, operata con successo nell'ospedale pugliese.

L'intervento, che rientra in quelli di assistenza internazionale, è stato realizzato grazie alla collaborazione tra le autorità italiane ed elleniche, che ha funzionato alla perfezione. La signora, affetta da insufficienza epatica acuta, era in coma in un ospedale di Atene dall'8 aprile. E' arrivata a Bari il 15 aprile e dopo due giorni è stata operata. Qualche giorno dopo si è svegliata ed ora è in buone condizioni.

La Grecia, attraverso l'organizzazione per i trapianti, aveva inviato un sos all'Italia, subito accolto dalla Puglia, che ha acquisito la cartella clinica, fatto il tampone alla donna per eventuale presenza Covid-19 e permesso di farla arrivare in struttura. Il fegato è stato donato da una 80enne ricoverata a Messina. L'organo è stato preso e portato in Puglia e poi immesso nella paziente greca.

Senza l'aiuto del Sud e la collaborazione dell'asse Puglia-Atene, la donna sarebbe morta: "  “La riuscita dell'intervento è il risultato dell'eccellenza sanitaria pugliese e della solidarietà – ha commentato il direttore della unità operativa Chiurgia generale e trapianti di fegato del Policlinico di Bari – ma anche della grandissima umanità che caratterizza i popoli del Mediterraneo”. 

Come si può notare, nonostante il Coronavirus, al Sud continuano i tanti interventi eccellenti in campo sanitario. E la stessa Sanità meridionale si sta adeguando molto velocemente alle urgenze e alle necessità del momento. Basti pensare, ad esempio, che in Puglia è stato realizzato un intero reparto di terapia intensiva in soli 20 giorni, mentre in varie città del Sud, tra cui Napoli e Palermo, strutture prima dismesse si stanno trasformando in tempi rapidissimi in punti Covid-19.