Turismo, al Sud 600mila pacchetti viaggio: la prima notte è gratis

Sta per partire la Fase 2 del Coronavirus. In tutta Italia, dal 4 maggio, riapriranno alcune attività commerciali e molti lavoratori torneranno nei propri uffici, previe accurate misure di sicurezza (mascherine, guanti, termoscanner, igienizzanti ecc.). Ma c'è un settore che con ogni probabilità patirà maggiormente questa crisi: quello turistico. Non ci sono ancora notizie riguardo le possibili vacanze estive degli italiani. Andrà monitorata la situazione dei contagi e qualche risposta si potrà avere solo dal 1 giugno in poi. Una soluzione, comunque, potrebbe essere quella di valorizzare il turismo autoctono, per aiutare le Regioni nel caso in cui i confini restassero chiusi.

A tal proposito, comunque, le regioni meridionali sono già all'opera per farsi trovare pronte qualora la situazione dovesse rientrare. Sono già cominciati i lavori nei lidi balneari seguendo le prime indicazioni sulle norme di sicurezza, e si pensa ad offerte vantaggiose per invogliare i turisti a viaggiare.

La Sicilia, probabilmente, tra le Regioni del Sud è quella più attiva in questo senso. L'assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, ha infatti dichiarato che saranno messi a disposizione 50 milioni di euro per cercare di dare subito liquidità alle imprese del turismo.

Una delle prime iniziative sarà la diffusione di 600mila pacchetti turistici che saranno immessi sul mercato e regalati ai turisti che soggiorneranno almeno 3 notti in Sicilia: una di queste notti sarà offerta dall'assessorato al Turismo della Regione.

"Il fondo - spiega Messina - verrà utilizzato da subito mentre servizi e pacchetti saranno immessi sul mercato quando riterremo che si potrà viaggiare. Potrebbe essere già a luglio-agosto oppure per favorire la destagionalizzazione e quindi da ottobre. I dettagli saranno resi noti quando la Finanziaria sarà approvata".

Questo progetto sarà poi supportato da un piano di comunicazione interno ed esterno, con piattaforma web e anche un'app. Paradossalmente, quindi, con la crisi sono stati attuati dei servizi che prima erano soltanto immaginati.