Storie di Sicilia: il racconto del gigante Encelado

Le leggende ambientate in Sicilia sono tantissime.

Dalla principessa dal nome omonimo ai "truvaturi", cioè i tesori nascosti in giro per l'isola, da sempre, questa regione fa sfondo a diversi miti. Tra i tanti, numerosi riguardano i giganti.

A tal proposito sembra che, moltissimo tempo fa, il più forte e temibile tra loro fosse Encelado, capace di sputare fuoco dalla bocca. Costui decise di sfidare il re degli Dei Zeus. Spaventati dalla potenza del loro simile, gli altri giganti acconsentirono ad aiutarlo. Iniziarono così ad impilare una montagna sopra l'altra per raggiungere la dimora delle divinità, che era nei cieli.

Prima usarono il monte Bianco, poi l'Etna, ancora il Pindo dalla Grecia, ma non bastavano. Così iniziarono ad usare le alte vette dell'Asia e, anche quelle dell'Africa. Offeso da un tale affronto, Zeus scatenò la sua ira e scagliò contro Encelado e gli altri giganti una tempesta di fulmini.

Fu così che le montagne caddero e, con essa, coloro che le stavano accatastando. Encelado rimase sepolto sotto l'Etna e, nonostante provasse in ogni modo a sollevarlo, non ci riuscì, restando imprigionato per l'eternità. Da allora, da sfogo alla sua rabbia liberando il suo fiato che, giunto in superficie, si trasforma in lava.