Papa Francesco torna a Bari in occasione dell'incontro per la pace nel Mediterraneo

La visita di Papa Francesco a Bari era già stata annunciata lo scorso maggio dall'arcidiocesi di Bari-Bitonto, guidata da monsignor Francesco Cacucci. In questa occasione avverrà l'incontro per la pace nel Mediterraneo, convocato dalla Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, che prevede la partecipazione di vescovi provenienti da tre continenti: Europa, Asia e Africa. Il prossimo 23 febbraio, alle 10.45, Papa Francesco celebrerà la Messa a Bari. La celebrazione chiuderà l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace” che si terrà nel capoluogo pugliese dal 19 al 23 Febbraio: un’iniziativa - spiega la Cei - che intende “contribuire alla promozione di una cultura del dialogo e della pace per il futuro dell’intero bacino mediterraneo".

Questa prima uscita di papa Francesco nel 2020 rappresenterà la sua seconda volta a Bari, dove fu già in visita il 7 luglio 2018 per l'incontro con i capi delle Chiese e comunità cristiane del Medio Oriente e in totale la quarta complessiva in Puglia (considerando anche il 17 marzo 2018 a San Giovanni Rotondo per i 50 anni della morte di Padre Pio, e il 20 aprile dello stesso anno ad Alessano e Molfetta per i 25 anni della morte di don Tonino Bello). Più di recente e sempre al Sud è la sua visita a Napoli il 21 giugno 2019, dove già dimostrò che il tema del Mediterraneo è un tema per lui molto sentito.

Come riporta il portale di informazione agensir.it in un intervista di M. Michela Nicolais, il vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti,  vicepresidente della Cei e coordinatore del Comitato organizzativo, ha spiegato che le peparazioni degli incontri che si terranno a Bari e si concluderanno con la Messa del Papa stanno procedendo molto velocemente e ciò "sembra denotare un reale interesse verso l'incontro, soprattutto in seguito agli eventi spiacevoli di queste ultime settimane". E in merito ai temi di di cui si tratterà durante le cinque giornate sicuramente non mancherà la "teologia dell'accoglienza", che consiste nell'avviare processi e nell'adottare il dialogo come metodo: "Il dialogo è la parola-chiave, e la necessità più urgente è quella di trovare un metodo di dialogare - ha spiegato Mons. Antonino Raspanti - a Napoli il Papa parlava di teologia, come servizio alla vita della Chiesa: lo spunto per fare teologia, per pensare la fede e renderla più consapevole per il popolo di Dio, secondo Papa Francesco non viene soltanto all’adattare la teologia o la tradizione dottrinale della Chiesa conservata in formule, ma dall’esperienza, dalla capacità di entrare in contatto con al vita cristiana nei vari ambiti e territori. Il Mediterraneo può essere un luogo di guerre o di voglia di unità, un luogo dove le migrazioni vengono associate alla ricerca della propria dignità oppure al contrario un luogo in cui i diritti umani vengono calpestati o derisi. Un mare di morte o un punto di accoglienza".