Genova, motociclista scrive un foglio contro un padrone incivile di cani: "Questo è l'ultimo avviso"

A Genova è spuntata una motocicletta coperta da un telo. Su di esso, il proprietario ha incollato un foglio in cui avvisa il padrone incivile che porta il suo cane a fare i bisogni proprio sulla sua due ruote.

Chi ha un cane e lo porta a fare i bisogni, quasi sempre ha con sé una bustina per raccogliere gli escrementi. Molto meno comune, invece, è vedere persone portare appresso anche una bottiglia di plastica con acqua e qualche ml di sapone, utile a pulire la pipì di Fido. Tecnicamente, chi non ce l'ha con sé rischia una multa. Lo ha stabilito la sentenza 7082/2015 della Cassazione, che obbliga chiunque a pulire l'urina del proprio animale, specialmente quando viene fatta contro la ruota di un'auto o contro un palazzo. La sentenza in questione ha portato alcuni sindaci a regolarsi di conseguenza.

Tra i primi in Italia, c'è Paolo Dosi, sindaco di Piacenza, che ha emesso un'ordinanza in cui obbliga chiunque porti il proprio cane in giro ad avere con sé una bottiglietta d'acqua per pulire eventualmente la pipì. Tantissimi altri comuni, grandi e piccoli, hanno fatto lo stesso. A Genova, ad esempio, vige un regolamento chiarissimo: chi non raccoglie deiezioni solide è punibile con una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 50 ai 300 euro; cifre identiche anche per le deiezioni liquide. La cattiva notizia è che cogliere in flagrante i padroni incivili di cani è piuttosto difficile e, soprattutto di sera, diventa quasi impossibile.

Genova, il motociclista contro il padrone di cani

I cani quasi sempre alzano la zampetta nello stesso luogo dove, qualche minuto prima, un loro simile aveva fatto lo stesso. Si tratta di un modo per marcare il loro territorio (non tutti sanno che per la defecazione è lo stesso). Chiaramente non si curano delle conseguenze dei loro gesti. Un cane di Genova, a quanto pare, espletava i propri bisogni sempre nello stesso punto: una motocicletta parcheggiata e coperta da un telo. Forse proprio il telo, che copriva interamente il mezzo di trasporto, non gli ha fatto capire che stava usando una moto come bagno. Il proprietario della due ruote, chiaramente, non è felice di sentire certi odori ed ha incollato un foglio diretto al padrone dell'animale:

A Genova, è comparso questo avviso su una motocicletta parcheggiata per strada.
A Genova, è comparso questo avviso su una motocicletta parcheggiata per strada.

La trascrizione per chi non leggesse bene: "Per il tuo fragile benessere attuale, nonché per una sperata longevità, non fare più pi**iare il tuo cane sulla ruota della mia moto". Poi la conclusione forte: "Ultimo avviso non bonario". Ha esagerato il motociclista genovese a minacciare - di fatto - il suo concittadino? Di sicuro ha in parte ragione, perché il padrone del cane sa benissimo che il bagno del suo amico a quattro zampe è una motocicletta e potrebbe evitare di fermarsi proprio lì, con tanto spazio a disposizione. Dall'altra, le minacce fisiche non sono mai giustificabili ed è preferibile usare uno stratagemma diverso per fargli capire che quest'abitudine è sgradevole.

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