Venezia, in pieno centro spunta un gatto che dorme e un cartello (esilarante) in veneto

La gente di Venezia è conosciuta per essere poco cerimoniosa e molto diretta. Non è un caso che qualcuno abbia creato un cartello che 'parla' per conto di un gatto molto famoso nella città lagunare. Sia l'animale che il cartoncino sono diventati delle vere e proprie attrazioni turistiche (per chi capisce il veneto...).

L'Italia è il paese dei dialetti. Esistono indubbiamente milioni di italiani che si esprimono (quasi) esclusivamente nella lingua ufficiale anche in contesti informali, ma la maggior parte degli italiani usa il dialetto per comunicare con familiari e amici. Alcuni di questi (il romano e il toscano su tutti) sono piuttosto simili all'italiano, mentre altri (sardo e siciliano) hanno delle differenze enormi. È altrettanto vero che alcuni idiomi (come il sardo e il napoletano) sono state classificate lingue a tutti gli effetti e hanno alcune tutele maggiori rispetto ai 'semplici' dialetti.

Un'altra lingua vera e propria è quella veneta, parlata da oltre 2 milioni di persone. Oltre a una percentuale altissima degli abitanti del Veneto, è conosciuta anche in alcuni angoli del Trentino, del Friuli Venezia Giulia e dell'Agro Pontino. Non manca chi la parla al di fuori dei confini nazionali: Istria e Dalmazia su tutti, così come Slovenia, Romania e i paesi del Sud America dove, nel passato recente, si sono formate comunità di persone originarie del Veneto. Una delle sottovarianti più conosciute della lingua veneta è il dialetto veneziano, che non si limita al comune di Venezia, ma anche alla maggior parte delle località lagunari, dell'estuario e della terraferma.

Venezia, il gatto e il cartello... in veneto

Come insegneranno i residenti di questo territorio, a pochi chilometri dalla Repubblica Marinara esistono varianti con spiccate differenze: tra gli esempi più famosi, il chioggiotto, il dialetto pellestrinotto, quello di Burano ma anche quello di Caorle. In generale, comunque, il veneziano è molto simile al veneto standard e non è affatto difficile per un trevigiano capire un veneziano che parla nel suo dialetto. Proprio in pieno centro a Venezia è comparso un cartello esilarante nella lingua locale:

A Venezia, in pieno centro, è comparso questo cartello, a mo' di tetto per un gatto. Fonte: venezia_non_e_disneyland - Instagram
A Venezia, in pieno centro, è comparso questo cartello, a mo' di tetto per un gatto. Fonte: venezia_non_e_disneyland - Instagram

Per chi non parlasse veneto/veneziano, c'è scritto: "Non mi toccare, sto dormendo". Dai commenti, scopriamo che il gatto si chiama Pepe ed è piuttosto anziano: secondo l'autore del post, avrebbe 13 anni. L'animale passa le sue giornate all'Arsenale, dove viene accudito e riverito da alcuni imprenditori della zona. Non a caso, è un simbolo del centro di Venezia, dove può vivere relativamente tranquillo vista l'assenza totale di automobili, causa principale dei decessi tra i gatti. Inoltre in un territorio molto controllato come il centro di Venezia, è rarissimo che qualcuno - come succede in altre località d'Italia - provi ad attentare alla sua vita con il metodo delle polpette avvelenate.

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