Australia, giornalista dà a suo figlio il nome di una droga: "Pensavo che me l'avrebbero rifiutato"

Si può davvero dare a proprio figlio il nome di una sostanza stupefacente? In Australia, a quanto pare, sì. E a farlo non è stata una persona fuori di testa, ma la giornalista di un'importante emittente nazionale. Ecco la sua incredibile (sul serio) storia.

In molti paesi del mondo gli uffici dell'anagrafe possono opporsi alla scelta di due genitori di dare un determinato nome al proprio figlio. In Australia, a quanto pare, non è così e, salvo alcune eccezioni, si può scegliere qualsiasi nome. Ve lo diciamo subito: il nome originale del bambino è "Methamphetamine Rules", qualcosa traducibile più o meno come "La metanfetamina è la droga migliore del mondo". "To rule" si traduce letteralmente con il verbo "comandare". Se ciò non fosse già abbastanza assurdo, va considerato il fatto che è una scelta a metà tra l'esperimento e l'inchiesta giornalistica.

La protagonista di questa incredibile vicenda è Kirsten Drysdale, giornalista che lavora per  la ABC diventata madre per la terza volta lo scorso luglio. La donna ha raccontato la sua esperienza a 'What the FAQ', trasmissione televisiva molto seguita in Australia. Nell'intervista, la giornalista ha ammesso: "Io e mio marito abbiamo registrato nostro figlio con questo nome all'ufficio del New South Wales. Abbiamo pensato al nome più oltraggioso possibile e abbiamo dato per scontato che l'avrebbero rifiutato, ma non è stato così. In qualche modo, è stato accettato". Una persona che lavora per l'ufficio anagrafe ha dichiarato in forma anonima che "purtroppo" per la legge, il nome inusuale andava bene.

Australia, il bambino che porta il nome di una sostanza stupefacente

Dopo quanto successo, le autorità del New South Wales hanno assicurato che "rafforzeranno il sistema" per evitare che episodi del genere si ripetano. Il portavoce ha dichiarato: "Un nome registrato rimane tale anche quando viene cambiato formalmente. Lo rimane per sempre". La giornalista ha poi fatto sapere che era indecisa tra Metanfetamine e 'Nang', un'altra sostanza stupefacente il cui uso è in forte crescita in Australia. Dal momento che la prima è una droga molto più conosciuta, hanno dato per scontato che qualcuno all'anagrafe avrebbe detto di no.

Kirsten Drysdale, giornalista che lavora per ABC News Australia
Kirsten Drysdale, giornalista che lavora per ABC News Australia e che ha dato a suo figlio il nome di una sostanza stupefacente.

Infine, la giornalista ha aggiunto che a suo avviso, se l'anagrafe avrebbe rifiutato il nome, gliene avrebbe assegnato uno d'ufficio. Il portavoce delle autorità del New South Wales ha precisato che il suo ufficio decide per conto dei genitori solo nel caso in cui il nome venga rifiutato e i genitori non propongano almeno un'alternativa. Le leggi ufficiali dell'Australia  'bloccano' nomi con più di 50 caratteri oppure contengono un titolo ufficiale o regale, come 'Regina', 'Re' o il nome di una divinità qualsiasi. Quello che tutti vogliono sapere è: cosa faranno i genitori con il figlio? La donna ha fatto sapere che proverà in tutti i modi a cambiarlo in maniera legale e che in futuro non rivelerà a nessuno quale fosse il nome alla nascita del figlio. Per ora, lo chiameranno con un soprannome, 'Speedy'. "È un bambino tranquillo, quindi non ha niente a che vedere con i consumatori di metanfetamine".

LEGGI ANCHE: Porto, il nome della barca è la personale vendetta di un figlio: "Caro paparino, ora chi è..."