Città italiane, sul cartello "Attenti al cane" qualcuno a penna fa un'aggiunta infamissima contro il padrone

Il cartello "Attenti al cane" è presente in migliaia e migliaia di case italiane, per segnalare il pericolo di una razza aggressiva. A volte, però, perfino questo pezzo di arredamento esterno può essere vandalizzato, soprattutto se il padrone del cane è antipatico a qualcuno.

Praticamente a ognuno di noi è capitato, almeno una volta, di notare il cartello recitante la frase: "Attenti al cane" all'esterno di un'abitazione. I più curiosi si saranno chiesti se si tratti un requisito obbligatorio per chi ha un cane in giardino o magari possiede un esemplare di una razza considerata aggressiva. Molto semplicemente, la risposta è no. La legge italiana non prevede alcun obbligo per chi ha un cane in giardino o in casa. Altrettanto importante specificare che esibire questo cartello non esclude automaticamente da responsabilità in caso di aggressioni da parte del cane a un passante o una persona qualsiasi.

La sua unica funzione è quella di segnalare la presenza di un cane e, dunque, per chi ha paura, di stare possibilmente alla larga. Tuttavia se un cane provoca danni a cose o persone, non sarà il cartello in questione a far evitare guai al proprietario; se ci sono lesioni o aggressioni da parte dell'animale, in sede penale ne risponde sempre e comunque il proprietario. In sede civile, invece, la responsabilità ricade su chi si stava occupando dell'animale in quel momento, dunque sia il proprietario, ma anche il dogisitter o un altro membro della famiglia. Insomma, avere il cartello in questione all'esterno della propria casa è utile per gli altri, ma non solleva il padrone dalle responsabilità.

Sul cartello "attenti al cane" compare un'aggiunta a penna infame

"Attenti al cane" è la formula standard e - diciamolo - anche un po' banael. Non a caso, in Italia, esistono decine e decine di cartelli più originali. Qualcuno, infatti, può fare dell'ironia sul proprio cane mansueto e segnalare che "bisogna stare attenti alle sue coccole" o frasi del genere. Chi possiede un gatto, un animale che tipicamente non attacca gli estranei ma cerca di fuggire da loro, può rispondere con ironia, creando un cartello del tipo "Attenti al gatto". E poi c'è chi, probabilmente perché inviso al padrone del cane, fa aggiunte infami con il pennarello sul cartello in plastica.

Su questo cartello 'attenti al cane', è comparsa un'aggiunta infame da parte di uno sconosciuto. O forse no? Fonte: starwalls - Instagram
Su questo cartello 'attenti al cane', è comparsa un'aggiunta infame da parte di uno sconosciuto. O forse no? Fonte: starwalls - Instagram

Notata la scritta 'extra'? Si possono formulare diverse ipotesi sull'origine di tale aggiunta infame. La prima: una semplice goliardata: a qualcuno, quel giorno, andava di insultare qualcuno in forma anonima. La seconda (più probabile): il padrone del cane ha litigato con qualche suo concittadino, che non perde occasione per fargli piccoli dispetti. In questo caso, conoscendo la sua abitazione, ha pensato bene di aggiungere un epiteto fa rima con padrone. Questa è l'Italia.

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