Coppia vince la battaglia legale: "Volevano impedirci di dare questo nome a nostro figlio"

Una coppia aveva visto un proprio desiderio andare 'in fumo'. I neo genitori, infatti, volevano dare un nome molto singolare a loro figlio. La dipendente comunale addetta all'anagrafe, però, si era rifiutata e la questione era finita in tribunale.

Si può dare qualsiasi nome al proprio figlio? Posto che nei paesi occidentali c'è grossa libertà in tal senso, esistono anche alcuni paletti. In molti paesi, infatti, sono in vigore leggi che regolamentano la scelta dei nomi per i bambini. Il motivo principale è evitare la diffusione di nomi offensivi o volgari, oppure che potrebbero causare qualche disagio futuro alla persona, quando diventerà adulta. Alcune nazioni fanno una richiesta più particolare: che il nome sia "facilmente pronunciabile" nella lingua locale. Altre ancora vietano l'utilizzo di nomi con richiami a brand famosi o a marchi registrati.

C'è anche chi vieta certe scelte per motivi culturali: alcune parole potrebbero essere tabù per certe culture e per questo non possono essere usate per identificare (a vita) un individuo. Insomma, la verità sta nel mezzo: nel 2023 c'è libertà per quanto concerne la scelta di un nome, ma è il caso di evitare sostantivi offensivi, volgari o eccessivamente ambigui. Lo sa bene una coppia inglese, che ha intrapreso una battaglia legale contro l'addetta all'anagrafe del proprio comune, che si era rifiutata di registrare il loro figlio appena nato.

La coppia e la controversa scelta del nome

Chi ha un figlio lo sa: spesso e volentieri, i due genitori impiegano mesi per prendere una decisione definitiva riguardo il nome del nascituro. A volte si discute perfino, perché c'è chi vorrebbe omaggiare i propri genitori, chi cerca un'alternativa originale e chi ha in mente un nome che gli piace e fa di tutto per imporlo. Quando se ne sceglie uno classico, le critiche solitamente sono poche; ma quando si punta all'originalità, è facile essere bersaglio di battutine. Altre volte, ad opporsi, può essere l'addetta dell'anagrafe del proprio comune di residenza. Dan e Mandy Sheldon, originari di Derbyshire in Inghilterra, si sono sentiti dire che loro figlio "non avrebbe avuto successo nella vita" per colpa del nome da loro scelto.

Dan, uno dei due componenti della coppia che ha vinto la battaglia legale per chiamare proprio figlio Lucifer.
Dan, uno dei due componenti della coppia che ha vinto la battaglia legale per chiamare proprio figlio Lucifer.

Qual è l'appellativo in questione? Lucifer. Eh, già. Nel Cristianesimo, Lucifero è uno dei vari modi con cui si può identificare il Diavolo e in un paese a maggioranza cattolica come il Regno Unito, non è ben visto dalle persone religiose. Dan e Mandy, tuttavia, si professano "non religiosi" e hanno ammesso che Lucifer gli sembrava un nome "forte", dopo aver passato mesi interi a cercare di trovarne uno che li convincesse, senza successo. "Nessun insegnante lo vorrebbe, nessun datore di lavoro lo assumerebbe" è la frase che l'addetta all'anagrafe del loro comune avrebbe detto, per provare a far loro cambiare idea. Per questo, la coppia ha fatto ricorso al tribunale locale, che gli ha dato ragione. Il giudice ha sentenziato che per la legge del Regno Unito, Lucifer "non è un nome illegale".

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