Spare, il principe Harry confessa: "Mio padre ha sempre odiato che fossi così", l'agghiacciante racconto

Il principe Harry ricorda nel suo libro Spare-il minore, che suo padre Re Carlo ha sempre odiato di lui il fatto di... 

Nelle pagine del voluminoso libro del principe Harry sono presenti tantissimi aneddoti che i fan della monarchia aspettavano di conoscere da tempo. Seppur si sappia tutti della famiglia reale inglese per i tabliod che da anni li perseguitano, dobbiamo ad Harry la messa in luce di alcuni dettagli della famiglia Windsor che non potevamo neanche immaginare. Confessa infatti che la nonna, la regina Elisabetta, adorava andare nella sua tenuta scozzese a fine estate (notizia nota ormai da anni), ma rivela che era continuamente seguita da un uomo bassino in abiti tradizionali che suonava allo scoccar di ogni ora la cornamusa che portava sempre in giro con sé. Un ricordo che sembrava felice per Harry, fino a quando nell'agosto del 1997, perse sua madre e, trovandosi proprio in Scozia, si sarebbe aspettato che almeno per quell'occasione, la nonna non facesse risuonare lo strumento.

Il principe Harry senza peli sulla lingua confessa: "Mio padre ha sempre odiato che io...", ecco il dettaglio che l'ha messo in imbarazzo dalla tenera età

Da quando ha iniziato a frequentare la stessa scuola di suo fratello Eton, il principe Harry dichiara tra le pagine del suo libro che ha sempre saputo di non esser uno degli studenti all'altezza di quell'istituto. Sapeva che si trovava lì solo perché discendente diretto della famiglia reale. Di ragazzate nella scuola ne ha commesse parecchie ed Harry ricorda che da quando si è rasato la testa a zero, i giornali lo hanno etichettato come 'il terribile', titolo che ancora oggi si sente addosso: "Ad ogni passo falso, ad ogni battuta d'arresto, mi affibbiavano la stesa trita etichetta, mi bersagliavano con le stesse pubbliche condanne, e quindi non facevano che rafforzare la comune convinzione che dossi terribile per natura".

Racconta che i giornali avevano da ridire anche sui suoi voti, essendo le pagelle di dominio pubblico. "Ogni volta che mi dovevo applicare davo i numeri", racconta il principe spiegando che "Per studiare e concentrarsi occorre essere alleati della propria mente, ma negli anni dell'adolescenza io combattevo una guerra a tutto capo con la mia. Continuavo a evitare i pensieri più cupi, le paure più elementari, i ricordi". Tutto per dimenticare, o non pensare, al tragico lutto vissuto nel 1997. Racconta che suo padre odiava che i giornali parlassero così perché veniva descritto come il suo esatto opposto: Re Carlo, sempre brillanti negli studi e amante dei grandi classici inglesi, doveva fare i conti con un figlio con un Qi, secondo i giornali, più basso della media.

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