Lavoro agile addio? La proroga dello smart working resta solo per alcune categorie: ecco quali

Nella nuova Legge di Bilancio è prevista la proroga del lavoro agile al prossimo anno sarà limitata ad alcune categorie di lavoratori: ecco di quali si tratta

Con l'esplosione della pandemia da Covid, il Governo e i cittadini italiani hanno iniziato a parlare di smart working o lavoro agile. Quella che precedentemente, almeno in Italia, era una forma di lavoro minoritaria, è diventata per forza di cose una modalità lavorativa quasi obbligatoria, eccetto che per alcune categorie di lavoratori. Milioni di cittadini hanno, così, scoperto il "lavoro a distanza": se per qualcuno, soprattutto all'inizio, è stato alienante e non soddisfacente, per altri si è trattato di un ottimo modo per lavorare in maniera più rilassata e con la possibilità di spostarsi anche in altre città.

Con la fine dell'emergenza, però, si è iniziato a parlare dell'abolizione dello smart working come modalità ordinaria di lavoro. Dal 2023, quasi tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, dovranno tornare a lavorare in sede. Ciò non significa che il lavoro agile sarà del tutto eliminato: i dipendenti, attraverso un accordo individuale con il datore di lavoro, potranno determinare il numero di giorni in cui lavorare in smart working. Il datore di lavoro avrà, poi, l'obbligo di comunicare i nominativi, così come l'inizio e la fine del periodo di lavoro a distanza, in maniera da rendere molto più agibile il controllo di questa modalità. Non si potrà però decidere, in maniera ordinaria e senza comunicazioni, di lavorare a distanza.

Lavoro agile: informazioni sulla proroga nella nuova Legge di Bilancio

Nella discussione sulla Legge di Bilancio per il 2023 il nuovo Governo, presieduto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha inserito anche dei riferimenti riguardanti la proroga dello smart working come modalità ordinaria di lavoro per alcune categorie di lavoratori. Inizialmente la proroga, che è stata fissata fino al 31 marzo del 2023, riguardava i lavoratori fragili e i genitori con figli di meno di 14 anni. I lavori in Commissione Bilancio hanno, però, modificato quanto appena detto.

Infatti, è stato approvato un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio secondo cui la proroga varrà solo per i lavoratori cosiddetti fragili. Per i genitori con figli di 14 anni, invece, varrà il termine ultimo del 31 dicembre 2022. L'elenco aggiornato delle patologie per le quali i lavoratori sono considerati fragili è inserito nel Decreto Ministeriale del 4 febbraio 2022.

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