Cancro al fegato: arriva un nuovo esame che può prevedere i rischi

Arriva un nuovo esame che può prevedere i rischi molto prima dell'insorgere del cancro al fegato: ecco di cosa si tratta e i dettagli sullo studio

Il cancro al fegato è tra le neoplasie solide più frequenti al mondo. La forma più comune è il carcinoma epatocellulare o epatocarcinoma. Si tratta di una malattia tanto comune quanto pericolosa: secondo lo studio Symptom management in hepatocellular carcinoma, è responsabile di circa un milione di morti all'anno. Sopravvivere a questa malattia è molto difficile: la percentuale è, infatti, molto bassa. La fascia di età interessata è quella tra i 55 e i 75 anni.

La ricerca ha, però, ottenuto ottimi risultati negli ultimi anni e recentemente ha raggiunto un importante traguardo. Nelle ultime ore è stata diffusa la notizia di uno studio condotto dall'Università Aldo Moro di Bari che ha notato come, attraverso un'analisi del sangue, si possano prevedere i rischi di questa malattia già da cinque anni prima dell'insorgere della stessa. La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori ed è stata sostenuta dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

Cancro al fegato: la scoperta dell'Università di Bari

Lo studio, pubblicato sul Journal of Hepatology Reports, si basa sulle analisi del sangue di circa 1.200 persone. Secondo questo studio, come specifica anche La Repubblica, tra le persone che avevano un livello di colesterolo Hdl basso, chiamato colesterolo "buono", a parità del livello di colesterolo e a parità di fibrosi epatica, quelle che sviluppavano prima, nei cinque anni, il cancro al fegato erano quelli che avevano il fegato più grasso e un aumento del girovita. Ciò significa, quindi, che chi ha un livello di colesterolo Hdl più basso, associato all'aumento di peso, e quindi del tessuto adiposo, rischia più facilmente di contrarre il cancro al fegato.

Per questo motivo, basterebbe un'analisi del sangue basata sulla ricerca dei livelli di colesterolo Hdl per prevedere il rischio di cancro al fegato. E anche per prevenirlo: come spiega Lucilla Crudele, una delle autrici dello studio, con uno stile di vita sano e una modifica della dieta, si potrebbe ridurre la fibrosi epatica e aumentare i livelli di colesterolo nel sangue. Questo porterebbe, dunque, alla diminuzione dei parametri che influenzerebbero l'insorgere della malattia e, quindi, alla riduzione del rischio di contrarla. Attendiamo ulteriori aggiornamenti sullo studio, che potrebbe essere fondamentale per la ricerca contro il cancro al fegato.

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