Shein, i motivi dello scandalo sono raccapriccianti: "Non comprate mai più"

Sono giorni che il colosso della moda a basso costo SHEIN è sotto accusa agli occhi del mondo intero: tutta la verità sui capi venduti in tutto il mondo. 

Da qualche anno il mondo della moda deve fare i conti con SHEIN, un colosso cinese che è promuove e vende abiti a costi davvero molto bassi. Sul sito è possibile trovare maglioni invernali che non superano i 4 euro ma anche abiti e pantaloni a prezzi stracciati. In questi giorni i social sono pieni di inviti a non comprare mai più sul sito del brand ma per quale motivo? Oggi proviamo ad andare a fondo della questione svelando quali sono le cause del processo mediatico che è in corso.

Una giornalista si è infiltrata in una delle sue aziende cinesi che produce i capi di Shein, tutti abiti che finiscono dritti nei nostri guardaroba. Accessori, scarpe, borse, cappotti, oggetti e altri strumenti di vita quotidiana vengono venduti a costi molto bassi se paragonati agli altri store online o a quelli delle nostre città. In Cina le aziende di Shein sono due, scopriamo cos'è che ha scatenato la bufera e perché bisogna stare attenti quando acquistiamo online.

L'accusa a Shein: lavoratori sfruttati e componenti tossiche negli abiti che indossiamo

Il primo campanello d'allarme lanciato dalla giornalista riguarda proprio lo sfruttamento dei lavoratori di Shein che sono costretti a ore di lavoro assurde con una paga molto bassa. A quanto pare i metodi utilizzati nell'azienda non sono legali neanche in Cina. I lavoratori sono costretti, secondo quanto rivelato dalle ultime inchieste, a produrre almeno 500 abiti al giorno ciascuno e a lavorare per 18 ore consecutive. Nessuna pausa settimanale se non un giorno al mese ma non è tutto.

Metà dello stipendio sembra che venga trattenuto dai responsabili dell'azienda e che a fine mese la paga sia di soli 560 euro. Nella seconda fabbrica presente in Cina i lavoratori vengono pagati in base a quanto producono, la paga corrisponde a circa 4 centesimi per capo. Insomma stiamo parlando di vero e proprio sfruttamento considerato illegale in ogni angolo del mondo.

A questo, come se non bastasse la questione dei lavoratori, si aggiunge il rit5rovamento di sostanze tossiche all'interno di molti abiti firmati Shein. Un gruppo di studiosi ha analizzato 47 abiti del colosso cinese per scoprire circa il 15% di sostanze chimiche altamente pericolose. A quanto pare c'è da stare parecchio attenti considerando che Shein, purtroppo non è l'unica realtà che adotta politiche di questo genere.

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