23 novembre 1980: 42 anni fa il terremoto che distrusse l'Irpinia. Il ricordo delle vittime

23 novembre 1980 - 23 novembre 2022: come viene ricordato il Terremoto dell'Irpinia quaranta due anni dopo? Le dichiarazioni di Piantedosi

"FATE PRESTO". Con questo titolo, quarantadue anni fa, il quotidiano Il Mattino scuoteva i cittadini di tutta Italia. L'imperativo era rivolto allo Stato, al quale si invocava un intervento immediato per aiutare quanto prima le vittime di uno dei più grandi disastri vissuti dal nostro paese. Il 23 novembre del 1980, infatti, l'Irpinia - e tutti i territori circostanti - veniva infatti sconvolta da un sisma di dimensioni epocali. Il terremoto, con epicentro a un chilometro da Castelnuovo di Conza, in provincia di Salerno, fece registrare un decimo grado della scala Mercalli e una magnitudo di 6.9 in quella Richter.

Secondo le stime più attendibili, a morire nell'occasione furono quasi 3000 persone. Poco meno di 10 mila rimasero invece ferite. Gli sfollati raggiunsero le trecentomila unità. Oggi ad Avellino è stata celebrata la messa proprio in ricordo di quelle vittime del disastro, presso la Cattedrale della città. Subito dopo, le istituzioni hanno sfilato prima verso Piazza del Popolo, poi in direzione di Piazza 23 Novembre, dove è stata infine deposta una corona commemorativa. Il dolore è ancora vivo nella cittadinanza. I sopravvissuti, che si definiscono "figli del terremoto", portano con sé una ferita che non si chiuderà mai veramente del tutto.

23 novembre 1980: 42 anni fa il Terremoto dell'Irpinia. Ecco le dichiarazioni del ministro Piantedosi

Tanta partecipazione, dunque, tra le persone che hanno vissuto quella disgrazia. Chiunque si trovava in quei luoghi ed è riuscito a sopravvivere, ha quasi certamente perso qualcuno che gli era vicino, oltre ad aver visto sicuramente distruggersi i suoi luoghi del quotidiano. Tra quelle persone, un'esperienza diretta l'ha vissuta in qualche modo anche l'attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi, originario proprio della provincia di Avellino. Per questo motivo, le dichiarazioni da lui rilasciate in giornata hanno assunto una particolare rilevanza, sia per la testimonianza personale, che per la carica ricoperta.

"Il sisma di quarantadue anni fa rimane una ferita incancellabile nella mia splendida terra, così come resta tale il ricordo della straordinaria solidarietà offerta alla mia gente" ha detto il ministro, ricordando tutto l'aiuto che investì l'Irpinia dall'Italia e dall'estero in quei giorni. "È altrettanto doveroso, però, sottolineare anche lo sforzo che questi territori hanno compiuto per attuare il percorso di rinascita e ricostruzione che li ha condotti fino ad oggi".

Queste le parole con cui Piantedosi ha voluto ricordare quei giorni drammatici, in cui, sottolinea ancora l'inquilino del Viminale, si registrò l'impegno oltremodo eroico di tutte le Forze dell'ordine, dei Vigili del Fuoco e di tutti i volontari della società civile che accorsero per aiutare l'Irpinia ad alzarsi.

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