Faraglioni di Capri: ecco l'origine e le leggende sui tre famosissimi scogli del Tirreno

Tutti conoscono e amano i faraglioni di Capri, ma non molti sanno come si sono formati e quali leggende li riguardano. Scoprite quali sono in questo articolo

I faraglioni di Capri sono conosciuti e amati in tutto il mondo. Si tratta di tre formazioni rocciose che si trovano a sud-est della famosa isola dell'arcipelago campano. Ognuno dei faraglioni ha un nome: c'è quello di Terra, quello di Mezzo e quello di Fuori. Tutti i turisti che si recano ogni anno nell'isola restano incantati dalla bellezza di questi scogli, che vengono fotografati ogni giorno.

La lunghezza del faraglione più grande, quello di Terra, è di 111 metri. Subito dopo c'è quello di Fuori, con 105 metri, e alla fine quello di Mezzo, lungo 81 metri. Quest'ultimo scoglio è molto famoso in quanto costituisce l'habitat di un tipo di rettile molto raro: parliamo della Podarcis siculus coeruleus o lucertola azzurra. Questa sottospecia è endemica dei Faraglioni: ciò significa, cioè, che le lucertole azzurre possono essere trovate soltanto su questi tre scogli.

I faraglioni: origini e leggende sui famosi scogli

La formazione di questi scogli è avvenuta a causa del movimento delle acque carsiche, le quali hanno scavato nella roccia fino a formare questi scogli. Come riporta Ioviaggio.it, gli agenti atmosferici hanno, poi, modificato gli scogli, dando loro la forma tipica che hanno adesso. Dei faraglioni si parla in molti miti e leggende. Una su tutte, quella di Polifemo, contenuta nell'Odissea di Omero. Secondo Omero, infatti, è stato proprio il gigante con un solo occhio, il ciclope, a lanciare questi tre scogli in mare. Per Virgilio, invece, i tre scogli erano l'habitat di creature leggendarie e bellissime: le famose sirene. Che le sirene dell'Eneide siano collegate in qualche modo con le lucertole azzurre?

Il nome "faraglione", comunque, deriva dal greco "pharos", e cioè "faro". Come riporta il sito menzionato precedentemente, in effetti, questi scogli erano originariamente usati come dei fari naturali. Sulle loro cime venivano accesi dei fuochi, che servivano proprio a illuminare la rotta dei viaggiatori. Adesso non hanno più questa funzione, ma sono sempre amati e apprezzati da tutti. Per concludere, un'altra loro particolarità è il fatto che possono essere visti da diversi punti dell'isola. Oltre che dai Giardini di Augusto, il punto dove vengono di solito fotografati, essi sono visibili anche dal Monte Solaro e da Marina Piccola. Che meraviglia, i faraglioni!

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