Tonno in scatola, quale evitare? Rischi e consigli sulle quantità da assumere

È noto che, purtroppo, ci siano diversi pericoli per chi mangia abitualmente troppo tonno in scatola. A ciò si aggiunga, inoltre, che ci sarebbero anche gravi conseguenze per l'ambiente, in particolare per la fauna ittica

Il tonno in scatola è uno degli alimenti più consumati e non esiste nessun supermercato che non ne venda le marche più disparate. Questo alimento è molto popolare perché il suo consumo è davvero semplice e fornisce le importanti proteine che il nostro organismo necessita quotidianamente. La pesca di questo grande animale, però, è molto cruenta e diverse associazioni animaliste si sono spese affinché cessasse o, almeno, cambiasse metodo. Uno dei pericoli principali, ad esempio, è quello di coinvolgere nella pesca anche i delfini. Questi animali, oltre ad essere molto amati per la loro intelligenza e giocosità, sono infatti anche dei predatori fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema.

È noto che questi nobili mammiferi siano soliti unirsi ai banchi di tonno pinna gialla. Dato che sono più facili da identificare in mare, dunque, per diversi anni i pescatori li hanno cercati tra i flutti per immergere le loro reti. Ovviamente, allora, molti di loro sono stati coinvolti e abbattuti nelle cruenti tonnare. Da diverso tempo, però, sono entrate in vigore delle regole che vietano questo metodo irresponsabile. Un altro preoccupante problema, tuttavia, si annida nella pesca al tonno.

Ecco in che problemi si può incorrere se si assume troppo tonno in scatola

Diverse autorevoli riviste scientifiche hanno pubblicato degli studi che dimostrano che considerevoli quantità di mercurio siano presenti nel pescato di grandi dimensioni. I tonni, dunque, conservano nelle proprie carni quantità alquanto elevate di quel metallo altamente tossico. Le conseguenze dell'assunzione cronica di mercurio, allora, possono essere davvero molto drammatiche ed è necessario fare maggiore chiarezza sulla vicenda. Il rischio, ad esempio, è quello di alterazioni delle funzionalità renale, della memoria, motorie e della coordinazione. Assumerne troppo in gravidanza, inoltre, può comportare problemi irreparabili per il bambino.

Va detto, però, che esistono diversi metodi per superare una intossicazione da mercurio. In caso di assunzioni acute, ad esempio, è consigliata l’induzione del vomito o, in alternativa, una lavanda gastrica. Per quelle croniche, invece, si ricorre al ripristino dell’equilibrio idro-elettrolitico o a terapia chelante con dimercaprolo, penicillamina e succimer. Vi consigliamo, quindi di assumere tonno in scatola con estrema cautela. Nel caso, però, in cui ne abbiate già assunto troppo è necessario rivolgersi al più presto ad uno specialista.

LEGGI ANCHE: "Al limite del coma diabetico", il terribile annuncio sullo stato di salute di Giancarlo Magalli