Paolo Conte, che fine ha fatto? Il motivo della sua sparizione è triste

Dire che Paolo Conte sia solo uno dei più grandi cantautori di sempre sarebbe una vera ingiustizia. L’avvocato astigiano, infatti, è anche un grandissimo pittore e polistrumentista. Da un po’ di tempo, però, non si vede più in giro. Che fine ha fatto? Scopriamolo insieme

Tra i mostri sacri del cantautorato italiano c’è di sicuro l'immenso Paolo Conte. La sua lunga carriera musicale, infatti, inizia davvero moltissimi anni fa. La grande passione per il Jazz, racconta, deriva dai dischi che, clandestinamente, i suoi genitori riuscivano a ottenere nonostante la censura fascista. Da giovanissimo, poi, inizia a studiare trombone e vibrafono dando prova di avere grande talento. Successivamente entra in diverse orchestre di Jazz della sua provincia e inizia farsi un nome nell’ambiente. Il primo vero successo, però, arriva quando scrive la memorabile “Azzurro”. Non tutti sanno, infatti, che questo celebre brano cantato da Adriano Celentano è stato scritto, in realtà, dal buon Conte e da Vito Pallavicini.

Fra la fine degli anni 60’ e la prima metà dei 70’, però, è indeciso su quale strada intraprendere. Sempre più convinto di abbandonare il mondo della musica per dedicarsi alla professione di avvocato, Paolo è diviso fra il futuro incerto della sua più grande passione e il rigido mestiere di legale. Noi tutti, infatti, dobbiamo ringraziare Italo Grieco se Conte ha deciso nel 1974 di pubblicare il suo primo album. Da quel momento in poi, come è noto, Paolo non ha smesso di incidere brani dalla bellezza sconvolgente. Il suo stile unico e le sue sonorità caratteristiche, infatti, lo hanno reso una delle pietre miliari della musica italiana.

Ecco che fine ha fatto oggi Paolo Conte

Per motivi di spazio, è davvero impossibile parlare dettagliatamente della grande carriera di Conte. Ci limitiamo, dunque, a citare soltanto i suoi ultimi album in studio: “Psiche” nel 2008, “Nelson” nel 2010,  “Snob” nel 2014 e “Amazing game” nel 2016. Sembra proprio, dunque, che siano diversi anni che abbia abbandonato le scene. Non è proprio così.

Nel 2017, ad esempio, è diventato Professore ad honorem dell'Università degli Studi di Parma in Linguaggi musicali della contemporaneità. Nel 2020, inoltre, ha anche vinto il “Premio Carlo U. Rossi Cinema e Musica”. Sembra proprio, allora, che sia dai tempi dello scoppio della pandemia che non appaia più in giro con la medesima frequenza di prima. Abbiamo allora adesso un altro motivo per sperare che questa triste situazione si risolva in tempi brevi. Non possiamo aspettare più neanche un minuto, infatti, il ritorno di Polo Conte sui palcoscenici di mezza Europa.

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