Fabio Fazio ricorda l'amico scomparso in un toccante video: le parole del conduttore

Fabio Fazio è un vero e proprio veterano della RAI ed ha contribuito largamente al successo del servizio pubblico. Tra i suoi più stimati colleghi, però, ce n’è uno che se ne è andato per sempre lasciando un vuoto incolmabile. Sull’account Instagram di “Che tempo che fa”, è stata pubblicata una sua breve intervista in cui lo ricorda con affetto

Tra le colonne portanti della RAI c’è di sicuro il buon Fabio Fazio. Il conduttore genovese, infatti, è dai tempi di “Quelli che il calcio” che riscuote un grandissimo successo di critica e pubblico. Nel corso della sua lunga carriera, poi, ha conosciuto ed è diventato buon amico di personalità molto importanti dello spettacolo. Una di queste, però, purtroppo è venuta a mancare proprio in questi giorni. La sua dipartita ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di amici e colleghi ed in molti si sono spesi in toccanti parole di cordoglio. Una fra tutte Alba Parietti, che lo ha ricordato in numerosi post su Instagram. Sulla piattaforma, però, il ricordo più toccante che è stato pubblicato ultimamente riguarda il buon  Fabio Fazio.

L’account Instagram del noto programma serale “Che tempo che fa”, ha appunto pubblicato un' intervista in cui il conduttore ligure ricorda l’ottimo Angelo Guglielmi. Vi riportiamo, allora, le sue toccanti parole per ricordare quale grande perdita per il mondo della televisione abbia comportato la morte del noto dirigente e saggista novarese.

Ecco quali sono state le parole che Fabio Fazio ha dedicato ad Angelo Guglielmi

“Angelo Guglielmi ha cambiato per sempre la televisione e la storia della televisione. Ha inventato un linguaggio, quello della contemporaneità, e tutti i programmi della sua RAI 3 facevano parte di un unico racconto. Era il senso della sua visione, quello che abbiamo chiamato poi ‘TV della realtà’. In verità era la TV che incontrava la realtà e la realtà  che entrava, allo stesso modo, in televisione. La cultura -continua Fazio- non era una cosa o un genere, ma era un modo di fare le cose e la volgarità consisteva semplicemente nello spreco di occasioni. Lui -tiene a precisare- non ha mai sprecato occasioni. Il suo insegnamento e, soprattutto, il suo lavoro ancora oggi è ben visibile perchè quella che noi chiamiamo “identità” ("identità di RAI 3” o “identità di rete”), esiste grazie al suo impulso e grazie ai programmi che ha costruito e inventato”.

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