Jovanotti ancora al centro di polemiche per il "Jova Beach Party": ecco cosa sta accadendo

Ogni concerto di Jovanotti è, come sempre, un mega evento. Il numero di fan dell’artista romano, infatti, è davvero sterminato. Proprio questo però, ultimamente, gli si starebbe ritorcendo contro. Pare infatti che, ancora una volta, i suoi concerti estivi abbiano scatenato molte polemiche riguardo all’ingente impatto ambientale che comportano. Vediamo di cosa si tratta

La prima fama di Jovanotti risale a davvero moltissimi anni fa. Era la fine degli anni 80’, infatti, quando pubblica “Jovanotti for President” e “La mia moto”. Riscuotendo da subito ottimo successo, non smette di incidere brani che scaleranno le classifiche per tutti i decenni a seguire. “Ciao mamma”, “Salvami””, “Il più grande spettacolo dopo il big bang” e tanti altri, infatti, sono stati i brani con cui Lorenzo Cherubini è riuscito ad avere una delle più grandi fan base dello Stivale. Ogni suo concerto, infatti, è un evento capace di paralizzare il traffico delle città italiane, riempiendo stadi e palazzetti dello sport. Molto spesso, però, la scelta delle location estive ha sollevato dure critiche dal mondo ambientalista.

Sono infatti ben tre anni che Lorenzo sceglie le spiagge italiane per il suo Jova Beach Party. Già durante la prima edizione di questo evento, ci sono state molte polemiche riguardo il grande impatto ambientale che i suoi concerti hanno sui delicati ecosistemi costieri. Le critiche, poi, non arrivano assolutamente da sprovveduti. Francesca Santarella di Italia Nostra, l’associazione per la tutela naturale e artistica del nostro Paese,  ha infatti parlato di quello che sarebbe avvenuto nei pressi di Ravenna per la preparazione del concerto del grande artista romano. Pare infatti che per allestire il palco e la strumentazione, siano stati abbattuti una quantità di tamerici tale da ricoprire 65 metri quadrati.

Le polemiche sull’impatto ambientale del Jova Beach Party e la risposta del cantante

Sempre secondo la Santarella, per permettere l’evento sarebbe stata necessaria un' autorizzazione ambientale e paesaggistica. Questa, però, non sarebbe mai arrivata in quanto, in quel periodo, l'area in questione era una importante zona di nidificazione di uccelli a rischio. Vedremo allora in futuro se quel l'autorizzazione fosse necessaria e se davvero sia accaduto quanto sostenuto dall’esponente di Italia Nostra. Jovanotti, però, tiene a precisare che c' è molta attenzione, durante la preparazione dei suoi eventi, alla minimizzazione dell’impatto sull’ecosistema. Aggiunge, inoltre, che il suo pubblico sia noto per essere molto sensibile alle le tematiche ambientali. Staremo a vedere, allora, cosa accadrà nei prossimi concerti e se ci saranno conseguenze per le zone interessate.

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