Antonino Cannavacciuolo, la confessione che fa tremare i fan: "Arrestato per maltrattamenti"

Antonino Cannavacciuolo, non è solo uno chef stellato molto conosciuto nel nostro Paese, ma anche un personaggio televisivo che ama il suo lavoro: ma come per tutti i grandi, la strada verso il successo sia televisivo che nell'ambiente della ristorazione di un certo livello, è stata molto dura ed a volte 'turbolenta'. In un'intervista a Il Corriere Della Sera, lo chef stellato ha parlato dei suoi inizi in cucina e di come sia stato difficile, ma molto istruttivo essere al fianco di una persona molto esigente e qualche volta 'violenta'

Cannavacciolo ha sempre ammesso che la sua vita lavorativa è sempre stata connessa con la sua infinita passione per la cucina, quello dello chef è un amore così grande da dimenticarsi, spesso e volentieri, di tutto il resto: cucinare gli porta via tempo ma lo fa con estrema dedizione " Appena posso, entro in cucina e cucino, il che è normale per me. Se non faccio casino con il gruppo o gareggio con i giovani, mi manca qualcosa e più invecchio, più mi piace. Per me cucinare è un hobby e mi considero un appassionato. Il lavoro è un'altra cosa"
La fama di Antonino Cannavacciuolo è indubbiamente legata alla sua partecipazione a programmi culinari come MasterChef Italia e Cucine da Incubo, qualche tempo fa si vociferava che lo chef volesse abbandonare la televisione ed entrambe le trasmissioni, ma ha smentito entrambe le notizie confermando la sua presenza nelle cicine di MasterChef Italia per almeno altri 2 anni "Io che vado via da Masterchef? Sì l' ho letta anche io ma avete capito malissimo, è una notizia scema. Non ho mai detto una cosa del genere, anzi ho firmato due anni di contratto."

Come dicevamo per giungere alla perfezione, Antonino ha cominciato a lavorare molto giovane, facendo moltissimi sacrifici. Come ha raccontato a Il Corriere della Sera, è stato allievo di Gualtiero Marchesi, ma prima di entrare alla sua corte, aveva già avuto diverse esperienze con un insegnante estremamente severo. Ecco cosa ha raccontato "Sono andato a lavorare in cucina a 13 anni e mezzo. La notte tornavo a casa con spalle e braccia blu per le mazzate che mi rifilava uno chef. Mia mamma voleva protestare. Mio padre disse: 'Se gliele ha date, significa che se le meritava'. Ora quello chef lo arresterebbero per maltrattamenti. A me è servito. Il primo incarico fu aprire le uova: romperle, separare il tuorlo dall’albume, montarle per il gelato alla vaniglia. Aprivo 800 uova al giorno, per fare 50 contenitori di gelato da mettere sulla macedonia e le fragoline di bosco. Alla fine c’era da lavare la cucina, scopare per terra, svuotare il magazzino. Poi mi passarono ai prosciutti. Da ragazzino mi veniva la febbre per la fatica, e mio padre mi mandava a dormire in macchina. Solo una volta mi portò in ospedale perché avevo le gambe gonfie appunto come prosciutti"
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