Giancarlo Giannini, lo struggente ricordo del figlio morto a 19 anni: Pierluigi Diaco in lacrime

Il grande attore Giancarlo Giannini ha voluto rivelare nella trasmissione in seconda serata su Rai Due, condotta da Pierluigi Diaco dal titolo Ti Sento, un suo grande dramma, un dolore che non lo abbandona mai e che ogni giorno. L'attore risponde in maniera pacata alle domande del conduttore, ma esterna tutte le sue esperienze e il dolore che queste gli hanno procurato.

La carriera di Giancarlo Giannini comincia molto tempo fa, ma è stato e sarà per sempre un'icona del cinema italiano, ma quello che era nello studio di Pierluigi Diaco era l'uomo, non l'artista, il padre che ha perduto suo figlio, il bambino che ancora ricorda la guerra, l'uomo che ha somatizzato questi traumi ma che li sente come parte di un vissuto di cui non potrebbe mai fare a meno.
Il dolore più grande che un padre possa provare è la perdita del proprio figlio ed è questo quello che confessa Giancarlo Giannini: "Quando morì mio figlio dissi a sua madre e a suo fratello. ora sta meglio lui di noi. Vedere morire un figlio è una cosa terribile, se n’è andato per un aneurisma, non so neanche come si chiami, voglio anche cancellare questa parola, è una vena che scoppia. Capii che forse non c’era più nulla da fare. L’unica cosa che potevo fare era quello in cui credo: io credo nel mistero, credo in Dio, prego la notte sempre, sono fatto così. E quindi credo anche che la morte non sia questa cosa terribile. Certo è terribile per chi ci lascia, che è quello che si dice sempre 'Perché lui e non io?' Vedere morire un figlio è una cosa terribile, però devi anche scontrarti con chi hai vicino. Mi ricordo che dissi a Flavia 'sta meglio lui di noi', perché ci credo, ci credo nelle cose, quindi l’ho detto anche con sincerità. E lì se non hai, quello che si dice in semplici parole 'i piedi per terra'? Noi siamo degli uomini, siamo delle piccole cose, meravigliose però eh, meravigliose! Se tu riesci a stabilire dentro di te un mistero, che cos’è il mistero? Una parola difficile, però non devi penetrarlo, perché non ce la farai mai. Se uno ha fede, riesce ad andare avanti e ad accettare che la vita è così."

E poi ha ricordato la guerra vissuta da bambino, che sembrava così lontana nel tempo ma sempre nei vivida suoi pensieri e ricordi: "L’ho vissuta, nel modo più violento: cannonate da una parte, bozzoli di cannoni, sono immagini, avevo solo 2 o 3 anni io, però le ho vissute, ce le ho ancora negli occhi. Le guerre, se uno vuole la pace, non si fanno con le armi. Da un po’ di tempo li guardo di meno, preferisco non vederli, perché so cosa vuol dire e perché la guerra è una delle cose più terribili che si possa fare"
La bellissima ed emozionante intervista di uno degli attori più iconici e sensibili del nostro cinema.
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