Addio a Monica Vitti: la super diva del cinema italiano

Ha dato il suo ultimo saluto Monica Vitti che si è spenta oggi all'età di 90 anni, a darne notizia è Walter Veltroni attraverso un post sui social: la diva del cinema italiano si era ritirata a vita privata già da un po' di tempo a causa di una malattia degenerativa che le ha fatto rinunciare definitivamente allo spettacolo. Il messaggio della sua  scomparsa  è stato consegnato dal marito Roberto Russo tramite Walter Veltroni, che ha twittato: "Roberto Russo, il suo compagno in tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c'è più. Lo faccio con dolore, affetto, e rimpianto"

La super diva nacque a Roma da padre romano Angelo Ceciarelli e madre bolognese Adele Vittiglia, ma  da piccola visse a Messina per circa otto anni grazie al lavoro del padre, ispettore del commercio estero. All'epoca la famiglia la chiamava scherzosamente "setti vistìni" , sette sottane, a causa del modo di indossare molti vestiti perchè sempre infreddolita.

La grandezza di Monica Vitti non può essere misurata, ma solo ammirata: capace di ammaliare intere generazioni con il suo incredibile talento, la sua voce inconfondibile e tutte le sue espressioni. Ha incarnato tutti i tipi di donne ricoprendo ruoli sempre diversi con una maestria che non sarà mai più vista in nessuna pellicola: tra le tante donne qual era la vera Monica? Intellettuale? Gentile? Sensuale? Simpatica? Alla mano?

Carriera inarrestabile e molteplici riconoscimenti: 5 David di Donatello alla migliore attrice (più altri quattro premi speciali), 3 Nastri d'Argento, 12 Globi d'oro (di cui 2 alla carriera) e Złoty Ciak alla carriera, Leone d'oro alla carriera successo a Venezia, Orso d'argento alla Berlinale, Cocha de Plata a San Sebastián, nomination ai BAFTA. Ma Monica Vitti non aveva alcuna intenzione di dedicarsi al cinema. La sua passione era il teatro, scoperta da bambina durante la guerra quando recitava con i fratelli, mettendo in scena spettacoli di burattini per distrarli dalla realtà che li circondava.

Esordisce  con il nemico di Dario Niccodemi continuando con l'attività teatrale, da Shakespeare a Molière, da Brecht a Sei racconti a La risata di Luciano Mondolfo. Poi arriva l'incontro con Antonioni che dice la frase che cambia la sua vita:  "Ha un nuca bellissima, potrebbe fare cinema".

Per  Antonioni, Monica Vitti diventa musa, con pellicole immense uscite a poca distanza l'una dall'altra: L'avventura (1960), La notte (1961), L'eclisse (1962) e Deserto rosso (1964). E poi la commedia da Mario Monicelli a Alberto Sordi: Ragazza con la pistola, in cui riesce finalmente a far vedere tutta la sua vena comica, con Sordi avrà una collaborazione incredibile che li condurrà ad un successo straordinario. Poi verranno Ettore Scola (Drama della gelosia al fianco di Giannini e Mastroianni), Dino Risi (Siamo donne così), Luciano Salce (Anatra con l'arancia), Nanni Loy, Luigi Comencini (due puntate di Basta, che tu non conosci).

Un attrice che non smetterà mai di esistere nel cuore di tutti gli italiani, una donna straordinaria dal talento innato e dal cuore grande.
Buon viaggio Monica