E' morta Lina Wertmuller , la prima regista donna della storia ad essere candidata all'Oscar: "Mancherai a tutti"

È morta Lina Wertmuller, la regista 93enne si è spenta nella notte a Roma, è stata una delle più grandi registe italiane di tutti i tempi, dal suo genio nascono pellicole del calibro di "Travolti da un insolito destino nell'azzuro mare di Agosto", "Pasqualino Settebellezze", "Mimì Metallurgico ferito nell'onore". La prima donna della storia candidata all'Oscar, che si è lasciata ispirare per la maggior parte delle sue pellicole dalle storie del meridione d'Italia.

Nato a Roma nel 1928, è una figura decisa, che non nasconde mai le proprie idee, che si parli dell'iscrizione al Partito Socialista o della rivendicazione dei diritti delle donne nel mondo del cinema: "Ho avuto un carattere forte sin da quando ero bambina, sono stata anche espulsa da 11 scuole, e sul set ho sempre comandato io. Sono sempre andata dritta per la mia strda, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva."

È stata la prima donna ad essere nominata come miglior regista in "Pasqualino settebellezze" (1976), per un totale di quattro volte; è stata la prima donna ad avere successo in televisione nell'era della "sceneggiatura", con  il "Giornalino di Giamburrasca" (1964-65) grazie alle sue idee ha partecipato con uno spazio tutto suo alla premiata ditta di Garinei & Giovannini.

All'età di 17 anni entra alla Scuola di Arte Drammatica Pietro Sharoff,  debutta come regista di uno spettacolo diburattini sotto la direzione di Maria Signorelli, scrivendo per la radio e la televisione, mostrando il suo talento surrealista e comico. Ha le sue prime esperienze nel cinema con Federico Fellini, sul set di 'Otto e mezzo' e 'La dolce Vita'.

Collabora alla prima Rai per lo show 'Canzonissima' poi  realizza il suo primo lungometraggio nel 1963 'I Basilischi'.  Nello stesso periodo conosce lo stimato scenografo teatrale Enrico Job (Enrico Job), con il quale si sposerà, condividerà tutta la sua carriera artistica e adotterà sua figlia Maria Zulima. Ottenne per la prima volta un grande successo nel 1972, "Mimi'metallurgico ferito nell'onore", che fu la prima volta sullo schermo per la coppia artistica d'eccezionale Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Il film è stato un successo travolgente nel cinema ed è stato invitato al Festival di Cannes.

La sua ossessione per i titoli lunghissimo è diventata rapidamente un marchio di fabbrica, così come gli occhiali bianchi appariscenti, le battute dure e la simpatia contagiosa. "Film d'amore e di anarchia", "Tutto a posto e niente in ordine", "Travolti da un destino insolito nell'azzurro oceano d'agosto", "Pasqualino settebellezze" hanno segnato in modo assolutamente esclusivo Il cinema italiano degli anni'70, capace ogni volta di ammaliare e avvicinare critica e pubblico.

Dai primi anni '90, ha ottenuto nuovi successi scommettendo su attori che ha plasmato e trasformato secondo il suo gusto personale la collaborazione con Sophia Loren, l'adattamento di successo di "Sabato, domenica e lunedì" di Eduardo De Filippo e l'adattamento del romanzo di Marcelo D'Orta, in collaborazione con Paolo Villagio " Io speriamo che me la cavo"; poi film storici come "Ferdinando e Carolina".

È sempre più attratta dalla cultura napoletana, tanto da meritarsi la cittadinanza onoraria di Napoli, e debutta al Teatro San Carlo con la felice regia della "Carmen" di Bizet. Il binomio di Wertmüller con il Sud Italia è insondabile: in un'intervista, quando le è stato chiesto di definire il suo rapporto con la città, ha dichiarato che Napoli era “una perla antica”. Quando ha ricevuto l'Oscar alla carriera, dinanzi a una platea di star ha detto: "Perché lo chiamiamo Oscar ? Non vogliamo cambiare il nostro nome in un nome di donna? Chiamiamolo Anna!"

La camera ardente sarà allestita al Campidoglio. A dare la notizia è il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che in un tweet l'ha definita "Una grande regista che ha prodotto un film pieno di satira e saggezza. Una donna candidata all'Oscar come miglior regista".