Gigi D'Alessio contro Amadeus: "Non ti ci mettere pure tu!"

Nelle ultime settimane Nino D'Angelo ha preso le distanze dalla nuova corrente della musica napoletana, quella neomelodica, attraverso un post sui social: "Non sono e non diventerò mai un neomelodico anche per ragioni anagrafiche. Sono artisticamente  nato prima di loro.". Questa affermazione ha generato una valanga di polemiche, a riprendere il discorso di Nino D'Angelo è Gigi D'Alessio che si schiera dalla sua parte.

Il termine 'neomelodico' è stato coniato dal giornalista de Il Mattino Federico Vacalebre, per definire un gruppo di artisti napoletani conosciuti solo in alcune parti d'Italia. Non si tratta quindi di un nuovo genere implicato da una parola (letteralmente "nuova melodia"), ma di un gruppo di artisti molto popolare a Napoli e dintorni, ma (quasi) sconosciuti in altre parti del Paese. Gigi D'Alessio si è subito schierato con Nino D'Angelo sui social, commentando il post dell'autore con "Bravo Nino, hai ragione".

Nel corso de I Soliti Ignoti, Amadeus ha definito 'neomelodici' tutti i cantanti napoletani, trovando così la replica di Gigi D'Alessio: "Non è così, non ti ci mettere pure tu. Non è detto che chi canta in lingua napoletana sia necessariamente un neomelodico. Non tutti cantano in un certo modo. Il termine neomelodico nacque per ghettizzare determinati artisti. Perchè a Roma chi canta in dialetto non viene definito neomelodico?"

Tornando alla polemica del post c'è da sottolineare che il termine 'neomelodico' nasce quando Nino D'Angelo ha già alle spalle ben 15 anni di carriera, vantando esibizioni in importantissimi teatri, tra cui l'Olympia Theatre di Parigi. Ha realizzato molti film (anche se in videocassetta), anche con Mario Merola, due film con Bombolo e Cannavale, e uno con Regina Bianchi, una delle più grandi attrici italiane.

Per questo D'Angelo ha tenuto a mettere una linea di confine tra il suo lavoro e quello svolto dalle nuove leve del 'neomelodico' nell'intervento organizzato dall'Università Suon Orsola Benincasa di Napoli, rispondendo anche a coloro che lo hanno accusato di rinnegare le proprie origini: "Quando ero giovane, la parola neomelodico non esisteva. Quando è apparsa la parola Neomelodico, ho scritto "ciucculatin d'a ferrovia" e 'senza giacca e cravatta", sono un vecchio melodico, non posso diventare un neomelodico, proprio come età non posso esserlo. Non ce l'ho con nessuno, però io vorrei ripristinare gentilmente la parola "Signore e signori ed ecco a voi il cantante napoletano". Noi siamo i figli di Sergio Bruni, di Carosone,...ma un cantante napoletano non si dice più. Non sono e non sarò mai un cantante 'neomelodico' rispetto queste persone, ma non in quanto tali, non hanno nulla a che fare con la mia storia di cantautore e con me".

Parlando dell'evento al Suor Orsola ha detto: "Questo è fantastico. Non so se me lo merito. Per questi 40 anni di sacrifici e impegno, sono nato in una periferia difficile. San Pietro a Patierno è una comunità che ho lasciato 45 anni fa è una vittoria del popolo. Essere considerato dalla gente è la cosa più difficile. Ma la gente mi ama, sono il frutto di quelli che non contano, sono frutto di quelli che non hanno voce"

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