Bari, torna a casa il dolce del convento: tutti i segreti sulla Faldacchea

Turi si riprende un pezzo della sua storia. Un pezzo dolcissimo: la Faldacchea è il dolce per eccellenza del comune in provincia di Bari, le cui origini risalgono ai secoli. Ma fino a poco tempo fa si credeva erroneamente che la Faldacchea fosse nata in realtà in un convento di Cassano. Era quindi un prodotto semitipico, solo che ora non è più un prodotto tipico: la Faldacchea è nata a tutti gli effetti a Turi, e un ricercatore storico e giornalista, Stefano De Carolis, ne segue le tracce nel passato.

La ricetta originale nasce in convento, ma a Turi: nel convento di Santa Chiara, dove le monache di clausura avevano pasticceria e panetteria. Anna Antonia Martinelli la accolse nelle case di tutti nel 1887: “Faceva la badante nel convento di Turi - assicura De Carolis - e non in quello di Cassano, come si pensava in precedenza. Ho avuto la certezza di un'autorizzazione episcopale ritrovata nell'archivio diocesano di Conversano, dove è scritto che Martinelli potrebbe entrare in un convento a Turi per lavorare come badante.

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Sono passati più di 130 anni da quando la "monacella" Martinelli trasmise il segreto della Faldacchea alle donne di Turi. E da lì quel dolce si è sempre continuato a fare, anche oggi che le suore a Turi non ci sono più, e che il convento è ormai un ex convento. Si pensa che ne vengano confezionate 10 tonnellate all'anno, e l'usanza di offrirlo per le nozze come augurio e ringraziamento è rimasta intatta, anche se una volta veniva regalato come favore.

Quella che assaggi adesso, però, è una variante, e anch'essa ha un aneddoto da raccontare: alla fine degli anni Trenta fu Ninetta Dragone, discepola di Martinelli, che pensò bene di aggiungere all'alchermes il pan di spagna umido , per arricchire l'esplosione di dolcezza al palato. garantita dalla pasta di mandorle - rigorosamente di Toritto, varietà Filippo Cea - tuorli d'uovo e amarene, lo zucchero utilizzato per la copertura e più recentemente sostituito da una glassa al cioccolato bianco.

Fu sempre Dragone, inoltre, ad inventare gli "scherzetti", le decorazioni che ricoprono la Faldacchea. La tradizione e l'uso a Turi sono più vivi che mai, il dolce si trova nelle pasticcerie e si prepara in casa tutto l'anno, ma è arrivato il momento di metterlo al sicuro e di farne orgoglio. Nasce così l'Associazione culturale "La Faldacchea di Turi", presieduta dallo stesso Carolis, composta da giovani e anziane, pasticceri, commercianti e coltivatori dell'antica ricetta, e punta in alto per raggiungere Roma: sarà presentato il 20 ottobre nella sala stampa della Camera dei Deputati.