Diego Abatantuono: "Il Nord è stato reso grande dai meridionali!"

Diego Abatantuono è stato un'icona per tutti gli anni 80', ma il suo talento di attore l'ha condotto a lavorare con i migliori registi del mondo, ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Quello che, forse, pochi conoscono di questo attore e comico dalla passione rossonera è che ha origini meridionali: suo padre Matteo era un calzolaio nato a Vieste in Puglia.

Abatantuono nel suo esordio nel mondo del cinema interpretava spesso il ruolo del meridionale che Steno definì 'Terrunciello': tale interpretazione ha fatto si che l'attore milanese giungesse ad un successo enorme. Dopo un po' decide di abbandonare questo costume e dedicarsi ad ruoli diversi, meno comici e più drammatici, dimostrando un immenso talento che lo ha condotto ad essere premiato per ben 3 volte con il Nastro d'Argento, un David di Donatello e 2 Ciak d'oro.

L'attore spesso ha raccontato delle sue origini e della sua infanzia trascorsa nel quartiere milanese del Giambellino abitato da meridionali: "A quei tempi non c'era razzismo, c'era posto per tutti. Dire terrone non era un insulto, c'era voglia di capire la gente che arrivava dal sud." Scherzando su un titolo di 'Libero' "Comandano i terroni"  aggiunge: "Qualcuno deve comandare ed essendo a Milano tutti terroni non vedo chi altri potrebbe farlo. Il nord è stato reso grande dai meridionali, non esisterebbero Torino e Milano se non fosse per loro."

Con il ciclo di film interpretati sotto la guida di Gabriele Salvatores, Abatantuono entra nell'olimpo del cinema italiano e internazionale: nei film 'Nirvana', 'Mediterraneo' (che vinse l'Oscar come Miglior film straniero nel 1992), 'Puerto Escondito' e 'Io non ho paura', quello che sembrava un'icona della commedia si rivela la massima espressione del cinema italiano.

In questi giorni è uscita una commedia romantica prodotta dalla Colorado Film (la casa cinematografica di proprietà di Abatantuono) che ha come interpreti Diego e Fabio De Luigi, la regia del film 'Ridatemi mia moglie' è affidata a Alessandro Genovesi: anche in questo caso, come negli ultimi anni, l'attore milanese decide di rivestire i panni dell'imprenditore lombardo.