Lino Banfi risponde alla censura del Moige: "Non capisco queste polemiche"

Dopo il polverone sollevato dal MOIGE (Movimento Italiano Genitori), che accusava lo spot per TimVision, recitato da Lino Banfi di essere volgare, ora l'attore pugliese ha rilasciato una lunga dichiarazione difendendo sé stesso e l'espressione incriminata aggiungendo qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, ma che è tipico di Lino Banfi.

E' in un'intervista a 'Chi' che l'attore pugliese si esprime, andando a toccare molto profondamente il problema sollevato dal Moige molto profondamente: "Non capisco queste polemiche sull'espressione ' porca putten* ' nel mio spot pubblicitario. Quell'espressione è un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come 'ostrega' per un veneto, non c'è volgarità."

E parlando proprio dell'espressione, cavallo di battaglia di uno dei suoi film più famosi, icona degli anni 80', 'L' allenatore nel pallone' aggiunge: "Prima del lockdown nella mia orecchietteria a Roma avevo una scorta di 400 confezioni di sugo 'Porca putten*', che rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo. Allora ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare.

Ho fatto arrivare da Barletta un quantitativo di orecchiette, tramite un amico prete della Caritas, ho contattato l'elemosiniere del Papa e a lui ho spiegato il progetto di offrire 2000 piatti di pasta con il mio sugo a chi aveva bisogno. Prima però l'ho avvisato 'Eminenza, guardi che questo ha un nome un po' piccante' - continua l'attore - Se l'è fatto dire e si è fatto una bella risata...e alla fine con il mio 'Porca putten*' abbiamo sfamato tante persone."

La protesta  Moige  contro l'uso di una frase iconica dell'attore pugliese ha generato un enorme polverone e Lino Banfi ha dovuto giustificare il suo utilizzo, ma dopo una prima vittoria per il Movimenti Italiano Genitori arriva la smentita di Tim su un possibile provvedimento punitivo da parte dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori.