Dolce & Gabbana e la location da favola nel Sud: "E' il luogo ideale per le nostre creazioni"

E' in arrivo il nuovo spot per il profumo firmato D&G: le riprese per 'Light Blue' si terranno a Capri, come è già capitato 5 anni fa, nelle acque blu intense dominate dai Faraglioni. Il 9 e 10 Giugno l'intero versante est e ovest dell'isola azzurra sarà blindato, per permettere a tutta la troupe di lavorare in tranquillità. Questa la decisione della Capitaneria di Porto che per garantire la sicurezza ha vietato la navigazione, l'ancoraggio, la pesca e la balneazione.

Stefano Gabbana e Domenico Dolce non si limiteranno all'isola di Capri, ma si vocifera che ritorneranno nel capoluogo campano per ulteriori riprese, come già accaduto in diverse occasioni: scelsero Napoli per i festeggiamenti dei primi 30 anni della Maison attraverso una favolosa sfilata all'aperto nei vicoli di Partenope che li ringraziò con una bagno di folla. I due stilisti non hanno mai nascosto il proprio amore viscerale per le terre del Sud, (anche la Sicilia è stata scelta diverse volte come luogo per moltissimi spot), anche se spesso sono andati incontro a diverse critiche per aver utilizzato moltissimi cliché all'interno dei propri spot pubblicitari.

D&G, il marchio internazionale di alta moda, apprezzato dalle grandi superstar ma anche da personaggi politici, si è sempre distinto per la capacità di trasporre nei propri abiti folclore e religione, miscelando esoterismo e erotismo, miseria e nobiltà attraverso la capacità di esprimere ciò che per l'immaginario collettivo è l'anima di ogni meridionale.

Il polverone di polemiche si è alzato dopo la campagna di 'The One', realizzata da Matteo Garrone con i testimonial d'eccezione quali Emilia Clarke e Kit Harington ( i protagonisti della serie campione d'incassi 'Il Trono di Spade'). Alle polemiche scatenate dalla messa in scena nei vicoli più famosi di Napoli è lo stesso Stefano Gabbana a rispondere con un lungo post sui social: "Chest fa venì e turisti a Napule: i miti, i luoghi comuni, le figurine stampate nell'immaginario collettivo, gli stereotipi, mica le dissertazioni sociologiche e le sofisticherie intellettuali."