"Ho combattuto i nazisti e ora il virus": si vaccina a 91 anni in difesa della libertà

In tutta Italia da qualche giorno è partita la campagna di vaccinazione anche per gli ultra 80enni. Con qualche differenza tra regione e regione (Lazio e Campania hanno ad esempio anticipato la data a inizio febbraio) tutti coloro che hanno superato gli ottanta hanno la possibilità di prenotare il proprio appuntamento manifestando la volontà di adesione attraverso un sito online che varia nelle diverse regioni della Penisola.

Ebbene, da quando è partita la vaccinazione anche per gli over 80 sono tante le persone che hanno manifestato gioia per aver ricevuto la prima dose del siero: tra queste spicca la storia singolare di Michele Mancini raccontata dall'Asl di Bari e poi ripresa da Repubblica. Classe 1930, a 91 anni l'uomo si è presentato all'appuntamento protetto da mascherina e indossando al collo un fazzoletto tricolore per ricordare i tempi di quando era ragazzino e difendeva la sua Bari dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

"Michele Mancini, classe 1930, da ragazzino 13enne ha combattuto per scacciare i soldati tedeschi dalla sua Bari e ora che ne ha quasi 91 vuole battere un altro temibile 'nemico': il Coronavirus. Ieri aveva la forza della gioventù e degli ideali, oggi la saggezza e il vaccino. Ma sempre dalla stessa parte: quella della Libertà e della Vita. E con indosso lo stesso Tricolore di 68 anni fa!", si legge nel post pubblicato dall'Azienda Sanitaria Locale Bari.

Oltre al fazzoletto tricolore che ricorda la sua battaglia contro le truppe tedesche di 68 anni fa, Michele nella foto mostra fiero anche gli attestati e le onorificenze del Comune di Bari, simbolo di riconoscimento al valore: a soli 13 anni difese la città vecchia lanciando bombe a mano dalla Muraglia, liberando così insieme agli altri soldati il capoluogo pugliese dai nazisti. Ora si mostra fiero nel combattere il nuovo "nemico" dei nostri tempi.