Nel Regno Unito la cura Ascierto funziona, la BBC: "Ha salvato una paziente grave"

Buone notizie dall'estero per il Tocilizumab, il farmaco anti-artrite contro il Coronavirus sperimentato per la prima volta dall'oncologo dell'Istituto Tumori Pascale di Napoli Paolo Ascierto, impegnato in prima fila nella battaglia contro la pandemia. La sua efficacia sui pazienti colpiti da Sars Cov-2 questa volta è stata riportata da un articolo della BBC, intitolato "Arthitris drug Tocilizumab cuts deaths from Covid", tradotto in italiano "Il farmaco per l'artrite Tocilizumab riduce le morti per Covid".

L'articolo del quotidiano britannico firmato da Michelle Roberts racconta l'esperienza di Wendy Coleman, 62 anni: la paziente ha ricevuto il trattamento lo scorso anno quando è stata ricoverata al Chesterfield Royal Hospital con grave Covid-19. "Stavo lottando per respirare abbastanza male e sul punto di essere ricoverato in un'unità di terapia intensiva - spiega la donna alla BBC - Dopo che mi è stato somministrato il Tocilizumab, le mie condizioni si sono stabilizzate e non sono peggiorata. Fino ad allora, è stato abbastanza spaventoso perché non sapevo se ce l'avrei fatta o no".

La storia della Coleman è stata poi ripreso da Ascierto su facebook, che ha commentato la bella notizia del Regno Unito con queste parole: "Alcuni ospedali in Gran Bretagna stanno trattando i pazienti affetti da Covid-19 con il Tocilizumab visto che, in molti casi, il farmaco sembra scongiurare il trasferimento dei pazienti in terapia intensiva. I ricercatori che stanno portando avanti lo studio clinico, con oltre 4.000 volontari, sostengono che la metà dei pazienti affetti da Covid e ricoverati in ospedale, abbiano ricevuto effetti positivi dal Tocilizumab, se combinato con la terapia al cortisone. Nei pazienti di questo gruppo, rispetto a quelli che non hanno ricevuto la stessa combinazione di farmaci, Tocilizumab ha ridotto la mortalità oltre che la possibilità di utilizzo di ventilatori per la respirazione.

Dopo questi risultati - aggiunge l'oncologo partenopeo - che hanno dimostrato l'impatto sostanziale di questa terapia, il Regno Unito sta lavorando per permettere a tutti i pazienti del Sistema Sanitario Britannico di accedervi, se necessario. Abbiamo sempre sostenuto l'utilità di questo trattamento e siamo molto dispiaciuti che, in Italia, ci sia stato tanto scetticismo in proposito. Sappiamo che non funziona per tutti i pazienti, ma può ancora salvare molte vite".